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Spalletti: “Gaetano è un talentino”, poi il messaggio sulla classifica

Il big match dell’undicesima giornata ha visto il Napoli di Luciano Spalletti sconfiggere la Roma di Mourinho allo Stadio Olimpico di Roma per 0-1, grazie alla marcatura di Victor Osimhen al minuto ottanta.

Durante il post-partita è intervenuto in conferenza stampa il mister degli azzurri Luciano Spalletti, di seguito le sue dichiarazioni:

Intelligenza o cinismo? C’è soddisfazione stasera nello spogliatoio, perché l’abbiamo vinta come pensavamo di poterla vincere. La squadra doveva saper sfruttare quelle poche occasioni che la Roma avrebbe concesso, per fare questo c’era da stare attenti a non cadere nelle trappole che ci avevano preparato, il campo ne era pieno, e magari sbagliando qualche palla di più di quello che siamo abituati nella costruzione o nella fase di possesso, mantenendo sempre un ordine che non ha permesso alla Roma di sfruttare queste trappole che aveva seminato”.


Osimhen? Il gol di Osimhen è un pezzo di bravura da calciatore top, quale lui è. L’errore di cinque minuti prima è un pezzo di non bravura da calciatore che è. Quello di cinque minuti prima era più facile, questa l’ha dovuta scavare andando a interporsi tra palla e uomo costringendo Smalling a rischiare di fare un fallo che sarebbe costato la seconda ammonizione e ha calciato benissimo. Ho visto un Osimhen cresciuto, quando gli si dà palla interpreta che deve fare qualcosa da eroe sempre, stasera qualche palla l’ha pulita sulla pressione dei calciatori della Roma, ha atteso i calciatori a sostegno, l’ha giocata bene e ha permesso di sviluppare tante azioni. Poi si è fatto trovare pronto su molte incursioni, si queste palle giocate dietro alla linea difensiva, altre non le ha prese in considerazione anche se c’era la possibilità. È vero che è un gol eccezionale, va evidenziato che Politano gli ha dato una palla bellissima, è stata una giocata fatta di tempi e di qualità, che ha premiato la squadra”.

Vittoria meritata? Sì, ma questo fatto della qualità: la hanno tutte le squadre. C’è chi la sa usare, sono tutte squadre che hanno qualità, che hanno rosa ampia, vediamo la rosa della Roma, della Juventus, dell’Inter, del Milan, vogliamo metterle a confronto? Bravi quelli che si sono fatti trovare pronti, c’era da essere attenti sulle punizioni laterali, sui calci d’angolo, loro hanno tutti calciatori fisici. Bravi a pulire qualche palla a duello, Kim e Jesus sono stati maestosi. Complessivamente mi sembra una partita vinta meritatamente, in cui la squadra ha saputo interpretare la gara che sarebbe venuta fuori e ha saputo sfruttare quei pochi episodi che la Roma ha concesso”.

L’arbitro? Io sono stato sempre buono e fermo, quando mi ha ammonito stavo parlando con Jesus. C’è l’assistente di là, ma io parlavo con Jesus”.

La Roma? Sì, ho parlato di trappole per come prepara le partite. Volevano giocare velocemente sulle due punte, come trovano l’appoggio su quelle palle lì si aprono degli spazi che è difficile andare a ricomporre avendo tutti i giocatori in giro per il campo. Se perdo palla e verticalizzano io sono in preventiva in maniera ordinata e l’abbiamo fatto benissimo. Abbiamo vinto la partita come pensavamo di vincerla”.

Undici vittorie di fila, nonostante l’estate rivoluzionaria, me lo aspettavo? C’è di mezzo lavorare dalla mattina alla sera, per portare in fondo e fare la sintesi di un discorso. Si va al campo, si tenta di dire delle cose, di far crescere la squadra, di metterla in condizione di sviluppare un calcio di qualità. Posso dire di sì o di no, ma in entrambi i modi direi delle bugie, altrimenti non avrebbero valore le persone che lavorano qui dalla mattina alla sera”.

Gaetano? Secondo me l’incertezza della partita rendeva più complesso decidere i cambi, perché poi sono stato tentato di mettere Raspadori, poi di avere idee differenti e lasciare il sistema di squadra in questo modo. Probabilmente anche stasera i comportamenti della partita e la concentrazione con cui seguivano l’andamento del match li ha aiutati a saperla interpretare bene quando sono stati dentro. Siamo una squadra molto coinvolta sulla bravura e la qualità del compagno, oltre che a pensare le proprie qualità e disponibile a vedere le qualità del compagno e a far uso delle qualità del compagno. C’è una compattezza che è un valore importante, se la manterremo ci darà dei vantaggi. Gaetano è un talentino, sanno tutti. È entrato, ha fatto bene alcune cose, si è fatto trovare sorpreso da un paio di situazioni in cui non ha scelto il meglio. È sintomo di personalità perché è andato per far male, ma è anche sintomo di non saper scegliere il meglio ed essere maturo per vedere che il vantaggio lo aveva lui ugualmente”.

Il Napoli è la squadra da battere? Dà il segnale di aver vinto 11 partite, con la prossima che sarà ancora più difficile per quello che è ciò che si porta dietro e perché involontariamente le nostre vittorie rafforzano da un punto di vista di attenzione il prossimo avversario. Dobbiamo essere bravi a mantenere la testa lucida e pulita. Si vede che poi perdendo un pallone banale come stasera abbiamo dovuto fare queste corse a perdifiato per ricomporci dentro l’area di rigore e a intercettare i tiri da fuori e non si sa mai come va a finire. C’è da lavorare con più forza, serietà, ricerca di essere più completi e precisi”.

Poi il messaggio sulla classifica:

“Il titolo è che i titoli non si vincono dopo undici partite, si vincono a maggio, a giugno, ad agosto. Quando finisce il campionato, si vincono. Mantenere i piedi per terra. Zero presunzione, zero atteggiamenti da fenomeni, si va, si mangia il nostro panino in treno e domattina c’è allenamento perché mercoledì c’è il Maradona pieno”.

Giuseppe Esposito

Articolo modificato 24 Ott 2022 - 00:17

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Scritto da
redazione