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Di Lorenzo, l’agente tranquillizza i tifosi: “Vuole farlo con il Napoli”. Poi il retroscena sulla fascia

Il Napoli ha cambiato molto la sua veste in questa estate. De Laurentiis e Giuntoli sono stati in grado di rivoluzionare completamente l’organico a disposizione di Spalletti nel tentativo di ridurre il monte ingaggio che, dopo la pandemia, era diventato insostenibile.

Sono tanti che sono partiti e tra questi ci sono anche Insigne e Koulibaly. Lo spogliatoio azzurro, in un colpo solo, ha perso il proprio Capitano e il proprio Comandante.

Giovanni Di Lorenzo Napoli (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Spalletti si è quindi subito preoccupato di trovare nuovi leader carismatici che potessero sostituirli. La scelta è ricaduta su Giovanni Di Lorenzo. Il terzino destro azzurro è il nuovo capitano del Napoli.

Mario Giuffredi, agente del giocatore, ha rilasciato una lunga al Mattino e ha parlato anche del proprio assistito e delle nuove responsabilità di cui si sta facendo carico.

Di seguito quanto evidenziato:

Di Lorenzo non ha dubbi: vuole restare qui fino alla fine della carriera, mi ha chiesto di lavorare al
rinnovo. Lo hanno cercato in tanti in Europa questa estate e anche big della Champions ma lui
non ha neppure voluto sentire le offerte. Appena De Laurentiis vorrà siamo pronti a rinnovare. Non
vediamo l’ora
“.

Per Di Lorenzo una grande emozione questa fascia? “L’ha voluta a tutti i costi, appena ha capito che anche Koulibaly stava per andare via mi ha chiamato e mi ha detto: “Non sai come mi piacerebbe diventare il capitano di questa squadra”.

E io gli ho detto: “Nessuno meglio di te, anche se non sei napoletano, può rappresentare in campo e anche fuori questa squadra, questo club e questa città”. Ed era contentissimo quando anche Spalletti lo ha subito sostenuto in questo desiderio”.

E infatti, nelle prime tre gare ha mostrato tutto il suo carattere. “In tanti pensavano che lui
essendo taciturno, riservato, sempre attento a dire le parole giuste, non potesse fare il leader, come se per essere ascoltati e rispettati da avversari, arbitri e compagni, bisognasse indossare sempre i panni del gladiatore e di uno showman. A Firenze, quando c’è stata una gara davvero combattuta, piena di scontri e faccia a faccia, ha mostrato il suo volto carismatico. Per me non è mai stata una sorpresa”.

Articolo modificato 3 Set 2022 - 08:29

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Scritto da
Pasquale Paolo Cirillo