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De Luca: “Un imbecille a Napoli litiga da solo. Vogliamo collaborare con il Governo a patto che ci siano dei presupposti”

Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha parlato in diretta attraverso il suo account ufficiale di Facebook:

Voglio fare qualche aggiornamento sui dibattiti pubblici che ho avuto sulla Campania e su Napoli. La prima osservazione che ho sentito è: “non litigate”, ci auguriamo che in Campania non si litighi. La seconda è che dobbiamo collaborare con il Governo. Vorrei che fosse chiaro a tutti che non c’è nessuno che stia litigando in Campania, c’è soltanto a Napoli un imbecille che litiga da solo, per nascondere la propria nullità amministrativa perché non ha mosso un dito durante l’anno.

Tutti sono a lavoro, tranne uno. Bisogna avere il coraggio di dire la verità e rispettare chi pensa a lavorare. Per quanto riguarda la collaborazione con il Governo, se non vogliamo che gli appelli siano tempo perso e rimangano delle pure petizioni di principio, bisogna parlare chiaro e dirsi la verità. Vogliamo tutti trovare collaborazione a patto che vi siano dei presupposti.

Il primo presupposto è la buona educazione, la correttezza reciproca. Mi riferisco ad alcuni Ministri di questo Governo. Ancora oggi la Regione Campania non ha avuto conoscenza della relazione fatta dagli ispettori che il Governo ha mandato. Così come le Regioni non sono al corrente di come aggiornare l’RT. Ci sono delle cose che non sono chiare e trasparenti e noi pretendiamo chiarezza. Non è possibile avere collaborazione quando hai un consulente del Ministro della Salute che parla continuamente e dice esattamente il contrario di quello che fa il Ministro. Non è accettabile in un Paese serio questo livello di confusione.

Per quanto riguarda i Ministri, credo che il Ministro Spadafora abbia fatto delle osservazioni poco corrette nei confronti della Campania, ne ho parlato con il Presidente del Consiglio per sperare di cambiare le cose. Ad oggi è cambiato poco. Così come il Ministro Bonafede, conosciuto nell’ambito come il Ministro Bonanotte. Senza parlare di Di Maio, che ha attuato un vero e proprio sciacallaggio nei confronti della Regione. Se un Ministro di Governo attua sciacallaggio, come si può avere collaborazione con il Governo? Il destino della Campania sarebbe stato uguale a quello della Calabria se avessimo dato ascolto ai commissari esterni, pertanto, queste persone dovrebbero scusarsi.

In Campania abbiamo fatto tre miracoli. I dati della Campania ad oggi sono questi: per quanto riguarda i decessi causa COVID, rimaniamo la Regione più tutelata d’Italia. Per quanto concerne le Terapie Intensive, con uno sforzo immane, è una Regione che ha un tasso di occupazione del 29%. Sotto il 30% della media nazionale. I nostri numeri sono disponibili per ogni cittadino italiano sui siti nazionali. C’è la tabella che ogni giorno riporta contagi e deceduti. Quando ci sono state le Ambulanze davanti agli ospedali, è stato fatto un altro sciacallaggio, ma oggi i dati delle terapie intensive sono questi. Vi do un raffronto: in Campania abbiamo 194 persone ricoverate in terapia intensiva in Lombardia ce ne sono 915. In Piemonte 390, in Veneto 279, in Emilia-Romagna 294. Nel Lazio 329, in Toscana 287, in Sicilia 240, in Puglia 200 e così via. La Campania è una casa di vetro.

In Veneto mi è capitato di vedere l’iniziativa di un collega ed amico, l’esistenza di un tampone rapido con il quale verificare se si è positivi o meno in 3 minuti. Ho visto la dimostrazione di Zaia. Questa è un’altra delle cose che non si spiegano. La validità dei tamponi la deve fissare il Ministero della Salute. La mia domanda è: “esistono tamponi affidabili che ti dicono se sei positivo in pochi minuti, sì o no?” Se ci sono, avete il dovere di affidarli alle Regioni. Se non sono affidabili, avete il dovere di chiarire. Suggerisco di non seguire il consiglio di Zaia perché se ti infili il cotton fioc nel naso da solo rischi di romperti una membrana.

In queste condizioni, in Italia, avremo ancora di più nei prossimi anni la fuga, dalla politica e dalle istituzioni, nessuno avrà più voglia di assumere un impegno politico. Avremmo dovuto utilizzare questi mesi drammatici di epidemia per fare anche una grande operazione di crescita in Italia. Di cancellazione degli elementi di propagandismo e di aggressività. Avremmo dovuto riportare al primo piano i valori fondamentali. Spiegare che non possiamo tornare a vivere come prima. Avremmo dovuto spiegare ai giovani che la movida sono notti passate a dare fastidio agli altri, di scambi di pasticche e super alcolici, atti di bullismo. Nottate intere. Non è la gioia, non è l’incontro fra ragazze e ragazzi.

Abbiamo chiesto alla Protezione Civile di espandere un bando per il personale. Se abbiamo l’80% di conferma dei medici che hanno risposto al bando, abbiamo risolto l’80% dei problemi riguardanti anche la terapia intensiva. Stiamo lavorando a proposito di tamponi e screening anche sulle scuole. La nostra ordinanza prevede la riapertura delle scuole (asili e prime elementari). Ricorderete tutti il caso delle mamme che volevano la riapertura, ora invece le famiglie ci mandano messaggi per non farle riaprire. Noi non riapriremo nulla se non ci sono dati epidemiologici che ci garantiscano tranquillità.

Parlavamo prima della zona rossa, anzi, rosé, della Campania. La nostra Regione era stata sotto il torchio di tutti per non essere stata messa in zona rossa. Ora che lo siamo diventati, tutti dormono sonni tranquilli. C’era la possibilità di poter istituire la zona rossa per le Regioni, autonomamente, ma noi avevamo già preso tutte le misure necessarie prima di tutti. Abbiamo anticipato tutto quello che era possibile. Non siamo andati oltre perché non era, e non lo è ora, chiaro, se il ristoro economico fosse garantito. Dovevamo fare la zona rossa nel mese di ottobre, ma in tutta Italia. In questo modo avremmo evitato tutto il caos di questo mese. Avremmo preso una misura semplice, chiara ed efficace. Questa proposta l’ho fatta soltanto io in Italia.

Abbiamo avuto poi l’istituzione di zona rossa, tricolore e pippe varie ed oggi abbiamo tutta l’Italia, quasi, sotto tutela. Torniamo a noi, siamo rigorosi. La zona rossa è molto virtuale, abbiamo il dovere di essere responsabili ed attenti, più che in tutte le altre Regioni d’Italia. Cerchiamo di non rilassarci. Nel periodo delle feste si sta facendo un caos. Non rilassiamoci nel periodo natalizio per non avere una fiammata di decessi per COVID nel mese di gennaio. Nel frattempo, non ci stiamo distraendo, procediamo su un altro piano: realizzare un nuovo ospedale nel Sorrentino, a Giugliano e stiamo andando avanti. Non ci faremo distrarre”.

Articolo modificato 20 Nov 2020 - 15:46

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Scritto da
Matteo Grassi