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Sotto una pioggia di certezze e novità: un Napoli più maturo e sempre meno insicuro

Sotto la scrosciante pioggia di una fredda giornata di autunno, il Napoli ha corso come il vento in una veste completamente nuova che ha portato i suoi frutti: sono infatti 6 i goal segnati al Grifone in 23 minuti giocati con 4-2-4, 45 col 4-4-2 e 20 tornando al consono 4-3-3.

Il gioco della squadra azzurra è stato costruito soprattutto dai centrali di difesa e dai terzini: infatti sono partite dai loro piedi molte azioni d’attacco sviluppatesi sulla fascia sinistra (45%) e sulla destra (32%), molte meno quelle al centro del campo (circa il 24%). Sono stati invece 793 i tocchi totali del pallone, e 637 i passaggi completati con Manolas, Lobotka e Lozano primeggiare nella precisione, mentre Di Lorenzo, Zielinski e Mertens ad offrire più passaggi chiave (rispettivamente 2, 2 e 4).


Oltre ad aver sperimentato i nuovi moduli, abbiamo potuto ammirare diverse sorprese in campo: la prima è il macedone Elmas, che entra a partita iniziata per sostituire l’infortunato Insigne. Mette a referto un goal sublime su 2 tiri provati in porta, mostrando le sue impeccabili qualità tecniche. Corre, dribbla, segna: un mix perfetto. Riesce a tenere il centrocampo con buona prestanza fisica e passaggi precisi all’85.7%. Sono 35 i passaggi completati, 2 i cross ed un passaggio chiave.

Ottima prestazione anche per Lozano. Aspettarlo ha dato i suoi frutti: 2 sono i goal siglati dal messicano quest’oggi su 4 tiri totali. È la sua prima doppietta in Serie A con la maglia azzurra. Mette a segno 12 passaggi con una percentuale di precisione del 100%. Dribbla e corre come un forsennato e, come sottolineato da Gattuso, non incolla più il pallone al piede aspettando il contatto con l’avversario per crollare al suolo ed ottenere la punizione. El Chucky è ormai cresciuto.

Nonostante non sia andato in rete, Osimhen mette a segno un assist per il goal di Mertens. Mancava da tempo una punta al Napoli capace di correre e di fare anche sponda per i suoi compagni di reparto. Il nigeriano grida presente ad ogni sua partita. Un gioiello nero scavato nella roccia.

In toto la prestazione dell’intera squadra è stata elevata, ma nonostante la brillantezza mostrata, ci sono ancora da correggere alcuni errori.

In fase difensiva Koulibaly e Manolas rappresentano un muro: sono infatti poche le occasioni concesse agli avversari, ma la porta rischia sempre di essere violata alla prima occasione offensiva avversaria.

Andrebbe inoltre migliorato il centrocampo. Zielinski e Fabián mostrano grande tecnica: aiutano molto in fase di possesso ed attacco, ma vanno in affanno in fase difensiva. Occorre l’acquisto di un incontrista capace di mettere il proprio fisico in aiuto della squadra.

Dopo 90 minuti di gioco le scommesse si sono trasformate in certezze, ed i moduli innominabili in utilizzabili. È lecito quindi dare un minutaggio maggiore a chi lo scorso anno non l’ha avuto ed adottare quel 4-2-3-1 che ai tempi di Benitez ha dato le sue soddisfazioni.

Erika Merolla

Articolo modificato 28 Set 2020 - 09:20

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Erika Merolla