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Premier, lettera del calciatore gay: “Il calcio non è pronto, per me è un incubo”

Gioca in Premier League ed è gay ma ha paura di fare coming out, se non in anonimato.

Ed è così che un noto calciatore del massimo campionato inglese, tramite una lettera aperta indirizzata ai vertici del calcio inglese e a tutti i tifosi fa il suo anonimo coming out. Dice di vivere in un incubo, vorrebbe dire la verità ma ha paura della reazione del mondo del calcio che, secondo lui, non è ancora pronto ad accettare l’omosessualità di uno dei suoi protagonisti. Ecco il testo della lettera.

“Da bambino tutto quello che volevo era fare il calciatore. Alla fine ci sono riuscito, ma c’è qualcosa che mi rende diverso dalla maggior parte dei giocatori di Premier League. Sono gay. E persino scriverlo in questa lettera è un grande passo per me. Ma solo i membri della mia figlia e un ristretto gruppo di amici è al corrente della mia sessualità. Non mi sento ancora pronto a condividere questa cosa con i miei compagni di squadra o con il mio allenatore. È complicato. Passo la maggior parte del mio tempo con quei ragazzi e scendiamo in campo come una squadra. Ma qualcosa dentro di me, mi rende impossibile essere onesto con loro al riguardo. Spero un giorno di poterlo fare. Per quanto il calciatore sappia di essere un privilegiato economicamente, la sua situazione resta complicata. È un incubo, giorno dopo giorno. Ho il terrore che dire la verità renda le cose ancora peggiori. E il mio cuore ogni tanto mi dice che dovrei fare coming-out, ma la testa mi dice ‘perchè rischiare?’. La verità è che credo che il calcio non sia ancora pronto per i coming-out. Ci sono ancora troppi pregiudizi”.

Il calciatore, così come altri quattro colleghi, starebbe ricevendo supporto psicologico dalla fondazione “Justin Fashanu”, gestita dalla nipote del primo calciatore di una certa fama ad essersi dichiarato gay, Amal, poi suicidatosi a 37 anni.

Non sono mancate le reazioni, in primis quella della Football association che ha espresso solidarietà e prontezza nel dare supporto a chiunque voglia fare coming out. Arriva anche la reazione di Troy Deeney, attaccante del Watford, che ha commentato senza peli sulla lingua.

“Credo che ogni squadra abbia almeno un calciatore gay o bisessuale e spero che si facciano avanti. Perché se lo fa uno, poi altri cento diranno ‘anche io’ nel giro di una settimana”.

Articolo modificato 11 Lug 2020 - 15:59

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Scritto da
redazione