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Francesco Lettieri si difende: “Mi rendo conto di aver dato fastidio, ma non ci sono giudizi morali nel film. Si parla di violenza, ma non di criminalità”

Non ha avuto un buon riscontro tra i protagonisti del film, gli ultras, l’omonima pellicola di Francesco Lettieri. Tante le contestazioni al film, gli striscioni in città. Il regista si è difeso così, con un’intervista rilasciata a Fanpage:

Gli ultras non vogliono riflettori, io ho cercato di raccontare una storia sincera. L’idea non era raccontare il campionato o lo scudetto, il concetto è che gli ultras la partita non la guardano, capita che il Napoli perda 0-2 con il Bologna e loro cantano lo stesso.

La questione non è il risultato, è al di là. Un po’ l’ho conosciuto e ci ho parlato con questo mondo, non volevo raccontarlo nei suoi codici, ma solo una storia ambientata in quel mondo. Prendo la strada dell’emozione, è quello che mi interessa veramente. Mi rendo conto di avergli dato fastidio, ma non volevo dare un giudizio moralista. E’ un film sulla violenza, ma non sulla criminalità. L’associazione violenza-criminalità negli stadi non è scontata, in un gruppo di 200 persone a volte ci sta il pazzo ma nessuno va mai per delinquere.

Articolo modificato 22 Mar 2020 - 16:07

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Scritto da
redazione