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Interviste

ESCLUSIVA – Angelo Forgione sicuro: “Napoli da 9, ma Sarri la finisca con il teatrino. Reina ha pagato per le sue amicizie”

La vittoria sul Crotone ha chiuso la stagione del Napoli. Secondo posto e record di punti per la squadra di Sarri, laureatasi campione d’inverno a gennaio e che sino a poche giornate dalla fine ha sognato di strappare il tricolore dal petto della Juventus. Lo scrittore e giornalista Angelo Forgione ha commentato ai microfoni di SpazioNapoli la stagione spettacolare della squadra azzurra, dello scontro al vertice con la Vecchia Signora e del futuro della squadra partenopea.

Quale voto merita la stagione del Napoli?

Voto 9. Non si può dare un 10 pieno perché non è arrivato lo scudetto, ma comunque l’obiettivo era provarci, anche mettendo da parte le coppe” .

Secondo te è stato giusto mettere da parte le coppe? 

E’ stato giusto perché anche Sarri sapeva che la rosa non era idonea per combattere su tutti i fronti, soprattutto in una competizione lunga come l’Europa League. Del resto il Napoli aveva snobbato anche la Champions League, in qualche modo”. 

Cosa è mancato al Napoli per vincere lo scudetto? 

E’ mancata la forza e la storia della Juventus. Il Napoli ha fatto il massimo, con 91 punti si vincono i campionati. Nei sette campionati consecutivi vinti dalla Juventus, a parte due che sono stati conquistati con record di punti, il resto sono stati vinti con 91 punti o con un punteggio addirittura inferiore.  Nessuna squadra è arrivata al secondo posto collezionando 91 punti. Oltre questo penso ci sia stata una spinta che la Juventus innegabilmente ha avuto. Si tratta di una squadra che, se non vogliamo pensar male, ha dalla sua parte almeno la sudditanza degli arbitri. La storia parla chiaro”.

La Juventus, dunque, non ha meritato lo scudetto? 

Credo che il Napoli per il gioco espresso e per una mancanza di forze esterne abbia meritato più della Juventus” .

Che ne pensi, invece, riguardo ai due scudetti che la Juventus continua a considerare propri?

I due scudetti della Juventus sono frutto di una situazione che si potrebbe approfondire anche negli anni più addietro. Le sentenze parlano chiaro e dicono che l’associazione a delinquere ed un certo tipo di sistema era stato avviato già nel 1998, quando si era concluso l’effetto dello scandalo doping. Il problema è un altro: Luciano Moggi è stato solo un capo espiatorio, io penso che avrebbero dovuto pagare anche altri, soprattutto l’Inter, che ha fatto lo stesso della Juventus, ma non ha pagato. Si è scelto di far pagare la squadra che è sempre stata sotto l’occhio del ciclone e ridurre al minimo lo scandalo”.

Riguardo al fatto che avrebbero dovuto pagare anche altri, come dice il presidente De Laurentiis, forse la legge avrebbe dovuto usare il pugno duro con la famiglia Agnelli?

La famiglia Agnelli fa parte del calcio dal fascismo. Senza gli Agnelli la Juventus non ha vinto nulla. Gli allori della Juventus appartengono tutti alla famiglia Agnelli e il giorno che finirà questa famiglia forse la Juventus non sarà più quella che conosciamo. Ci tengo a precisare una cosa: è molto probabile che lo scandalo calciopoli sia venuto fuori per un regolamento interno dopo la morte di Gianni ed Eduardo. La famiglia Elkann ha voluto regolare i conti all’interno della società e fare fuori quel potere che Moggi aveva conseguito nella squadra. Lo scandalo calciopoli è venuto fuori per volontà degli stessi Elkann” .

L’addio di Buffon è una perdita per il calcio italiano? 

Dal punto di vista tecnico Buffon non si discute, è stato un grande portiere e una figura di spicco per il calcio italiano all’estero. Dal lato umano Buffon ha dato spesso dimostrazione di non essere impeccabile, sia in campo che fuori. E’ stato raccontato come esempio e grande pensatore, ma in realtà Buffon è un grande campione che avrebbe fatto bene a stare zitto e giocare solamente”. 

Cosa ne pensi degli sfottò social di alcuni calciatori della Juventus? 

Francamente fanno anche piacere, perché vuol dire che hanno sofferto molto il Napoli. Tutto l’ambiente juventino si era preoccupato, soprattutto dopo la sconfitta a Torino. Il problema non sono le frasi, perché la volgarità è dappertutto, anche a Napoli, ma quando i calciatori riprendono queste cose si cade nello stile più brutto e più becero”. 

Secondo te Sarri resta? 

Sarri farebbe bene a restare, a patto che abbia ancora motivazione per proseguire il lavoro che ha fatto. Ritengo che debba dare una risposta e porre fine a questo teatrino che si sta creando. Abbiamo tutti riconoscenza nei suoi confronti, solamente Maradona ha difeso Napoli e i napoletani come ha fatto Sarri, però adesso questo teatrino sta stancando. Il fatto che lui aspetti la chiamata del Chelsea e temi un depauperamento della squadra non sta né in cielo né in terra. Lui sa benissimo qual è la dimensione del Napoli, non può pretendere che il Napoli sia la Juventus. Deve prendere una decisione e comunicarlo assolutamente alla società”.

Un commento sull’addio di Reina e di Maggio? 

Per quanto riguarda Maggio non sono così sicuro del suo addio. Non c’è ancora alcuna nota ufficiale del club e non è detto che il rinnovo non possa arrivare. Reina purtroppo paga le sue amicizie. De Laurentiis aveva già fatto fuori Cannavaro per lo stesso motivo. Reina ha continuato ad avere quelle frequentazioni, per giunta la festa di addio l’ha fatto in un locale appartenente a quelle amicizie. De Laurentiis queste cose se le ricorda e se le lega al dito. Il rinnovo non è arrivato per un discorso morale, non tecnico”. 

Cosa ti aspetti per la prossima stagione?

Non ho particolari timori, perché la gestione De Laurentiis ha un progetto che sa rinnovarsi. E’ vero manca lo scudetto, ma il problema è storico e ambientale. Il Napoli paga la sua collocazione territoriale, è una squadra del Mezzogiorno del calcio. Il Napoli paga degli svantaggi territoriali rispetto alle squadre che stanno da Roma in su”. 

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Vincenzo Mele

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redazione