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Avete mai visto il cielo di Rotterdam? Bene: con la Champions League che sta per iniziare, un giro ve lo consigliamo tutto. Non foss’altro per andare ad ammirare la stella più luminosa di tutte: perché contro il Napoli non giocherà solo una squadra di talento e ben organizzata, ma ci sarà soprattutto Nicolai Jorgensen.

Questo post in breve

CHI È

Nasce nel gennaio del 1991 e subito il calcio gli dà i primi crampi allo stomaco. La sua storia parte da molto lontano: da Federicia in Danimarca, per la precisione. Dopo i primi calci nella squadra locale, subito viene notato dallo Skovlunde IF: tempo pochi gol e c’è il Brondby, club con cui ha svolto tutta la trafila del settore giovanile. Le ossa, invece, le ha affinate all’Akademisk Boldklub, più famoso come AB: 37 presenze e 7 gol a soli 17 anni. No, non male: soprattutto se è il Bayern Leverkusen a notarti. E ad ingaggiarti.

IL NUOVO PELLÈ

Con i rossoneri di Gemania, tuttavia, l’esperienza non decolla: 5 presenze nella fase a gironi di Europa League e solo 7 in campionato. Non segna, non sa più farlo: prova allora al Kaiserslautern, però nulla riesce a smuoversi.

C’è bisogno di una svolta: la trova nel Copenaghen, il club più importante del suo Paese. Prima in prestito, poi a titolo definitivo per 500mila euro. È il 17 settembre del 2013, la stella si riaccende: i danesi riescono addirittura a bloccare la Juventus in casa. Manco a dirlo, con il gol di Nicolai.

Dopo 43 gol e 99 presenze, lascia però (e a ben vedere) il calcio danese: c’è van Bronckhorst ad attenderlo e il Feyenoord a dargli fiducia. Prime 10 partite, 8 gol in Eredivisie. Il resto? Vittoria del campionato e tonnellate di giocate. Ecco sì, si può dire: il resto è storia. Una storia che non vuol finire qui…

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Scritto da
redazione