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Maksimovic, dopo il riscatto formale ora serve il riscatto professionale

Dimostra quanto vali. È il precetto che ogni uomo deve imporre a se stesso in tutto ciò che fa. Relativamente facile è quando la valutazione è figlia di ciò che l’uomo fa. Più difficile, sicuramente, è quando la valutazione viene fatta a priori e gli si impone di raggiungerla.

Nikola Maksimovic è stato una delle personalità del Napoli più discusse durante la stagione scorsa. La pluriennale trattativa tra Cairo e De Laurentiis ha avuto un esito positivo solo nell’estate 2016. Il 31 agosto 2016, infatti, con un colpo last minute, il presidente azzurro ha portato a casa il centrale serbo. Le cifre parlano di 6 milioni di euro per il prestito oneroso, con l’obbligo per il Napoli di versare altri 20 milioni l’estate successiva. Questa.

La cifra complessiva di 26 milioni di euro ha aperto il dibattito sull’ingente investimento compiuto dagli azzurri, con valutazioni spesso superficiali che imponevano una dimostrazione di valore repentina. Le sole 12 presenze timbrate nella stagione 2016/17 (8 in Serie A, 2 in Coppa Italia e 2 in Champions League) hanno lasciato perplessi i non addetti ai lavori e suscitato la curiosità di chi analizza il calcio.

Certo, l’attuale 19 azzurro ha avuto costantemente a che fare con le scorie di un fastidioso infortunio al metatarso rimediato durante la sua ultima stagione al Torino. La condizione fisica non ottimale e la presenza di un difensore esperto come Albiòl con cui giocarsi un posto hanno impedito a Maksimovic di far capire a fondo che giocatore è. Il tutto accompagnato da una necessità di ambientarsi in un ruolo diverso da quello interpretato in granata. Il passaggio da un 3-5-2 a un 4-3-3, infatti, può non essere così immediato.

Il difensore serbo, classe ’91, fa della fisicità (193 centimetri di imponente stazza) la sua arma migliore. Unita, però, a una buona qualità, ormai fondamentale nel calcio moderno per un difensore centrale e a maggior ragione per un uomo al servizio di Sarri. Il destro educato del centrale partenopeo, insieme a un’intelligenza tattica di buon livello rappresentano i punti di forza di Maksimovic.

Il suo acquisto è un acquisto mirato e considera anche la necessità, un giorno, di sostituire Raùl Albiòl. Un ruolo di leadership carismatica e tattica non facile da raccogliere, un eredità pesante. La scelta viene direttamente dai taccuini di Giuntoli e Sarri e questo già dovrebbe garantire una certa affidabilità. Di recente proprio il tecnico ha conferito massima fiducia a Maksimovic, sottolineandone l’importanza e giudicandolo fondamentale per il progetto attuale e futuro.

La prima uscita stagionale, un test amichevole di scarso valore informativo contro la Bassa Anaunia, squadra di Promozione trentina, ha visto, tra gli altri, anche il gol di Maksimovic. Uno schema classico degli azzurri, che libera l’uomo sul secondo palo con una spizzata sul primo, ha trovato pronto il serbo.

Se il buongiorno si vede dal mattino, questa può essere la stagione in cui far ricredere gli scettici. La stagione del riscatto, dal punto di vista strettamente formale (il Napoli ha già versato i 20 milioni promessi al Torino). La stagione del riscatto professionale.

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Scritto da
redazione