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Le pagelle di Torino-Napoli: Callejon implacabile, Mertens segna ancora. Difesa imperforabile, ma che capolavoro di Sarri!

Reina 6,5: Il Toro lo impegna poco, lui perlopiù s’accomoda ad assistere al palleggio dei compagni. Che, però, sprecano. Quindi c’è da tenere l’attenzione alta, su una mezza rovesciata svirgolata da Belotti. Ma soprattutto su una bella ed insidiosa conclusione dalla distanza di Benassi. Pepe c’è, s’abbassa e respinge. E, soprattutto, mantiene la porta inviolata: quasi una novità da queste parti. La rincorsa alla Roma prosegue, ai giallorossi ora vanno tutte le pressioni del caso.

Hysaj 7: Conferma le sensazioni delle ultime settimane, disputa una partita quasi perfetta, senza sbavature. Chiude sempre la porta agli avversari che lo puntano, è sempre in anticipo e sul piano fisico ha costantemente la meglio. Sgroppa quando può, si fa vedere in avanti ma senza strafare. Nel primo tempo imbecca Callejon in modo perfetto, ma lo spagnolo – dopo una straordinaria finta – cestina. Controprova di una prestazione formidabile in entrambe le fasi.

Albiol 7: Insieme al resto del reparto dà prova di grande solidità. Ribatte colpo su colpo, va in anticipo di testa e di piede, in generale soffre pochissimo e annulla completamente gli avanti granata. Impiega il fisico ma non disdegna la giocata di fino, elegante. Quando gestisce il pallone, poi, sbaglia pochissimo: la manovra risulta sempre fluida, il palleggio costringe il Torino a schiacciarsi senza possibilità di replicare, di pungere. Riscatta qualche critica dopo il goal di Farias a tempo scaduto.

Koulibaly 7: La sua assenza non ha pesato nell’economia di Napoli-Cagliari, ma la sua presenza s’avverte eccome. Giganteggia contro il temibile Gallo Belotti, ha sempre la meglio su ogni palla che spiove dalle sue parti. Di piede e di testa, è sempre in anticipo. Con il fisico annulla completamente il migliore centravanti italiano, costretto a girovagare in cerca di assistenza. E quando fa sviluppare la manovra dalle retrovie lo fa senza sbavature. La sua prestazione, complessivamente, sfiora il sublime.

Ghoulam 7: Iago Falque, come avversario, può nascondere qualche insidia che, però, non si manifesta. Lui manovra indisturbato, sbaglia pochissimo quando ha il pallone tra i piedi. E infatti sa imbeccare bene gli avanti devastanti (rima voluta) ed Hamsik. Va al cross poche volte ma quando lo fa è sempre insidioso, in generale sgroppa senza disturbi particolari. Un’altra prestazione positiva dopo quella da doppio assist contro il Cagliari.

Allan 7: Sei minuti per l’imbucata vincente. Prende le redini del centrocampo fin da subito, indisturbato trova un esterno filtrante per Callejon. Certo, la marcatura di Carlao e compagni lascia particolarmente a desiderare. Però il filtrante di Allan merita per visione di gioco e rapidità di esecuzione. Non è l’unica azione di un primo tempo particolarmente ispirato in fase offensiva. Si trova sempre a supporto delle punte e fa avvertire il proprio peso in entrambe le fasi. Ed infatti mette lo zampino sul raddoppio di Insigne, quando va ad aggredire il dirimpettaio, a soffiargli il pallone giocandolo su Callejon. (Dal 64′ Zielinski 6,5: Entra alla grandissima, s’inserisce alla perfezione e batte a rete per il quinto goal azzurro. Partecipa alla goleada nel migliore dei modi).

Jorginho 7: Il pallone fluttua dalle sue parti con continuità, lui ormai dà del tu alla sfera, ne è amico fraterno. Dirige il traffico con saggezza, fa circolare bene il pallone e sbaglia pochissimo. Il solito menù. Combina bene con Allan e Hamsik, è protagonista anche nelle uscite palla al piede della squadra, con le solite triangolazioni, il liber de spectaculis del Napoli Sarriano. Pecca qualcosa quando c’è da guardarsi le spalle, ma in fase di pressing fa comunque il possibile.

Hamsik 7: Attualmente è il calciatore più rappresentativo del modello Sarriano. Perché – pur essendo a mezzo servizio – fa girare la palla con la solita classe, eleganza e compostezza. Splendide anche alcune accelerazioni volte ad infiammare la manovra. Quando imbecca Ghoulam, nella ripresa, è il fiero proclamatore di un sistema di gioco ormai diffuso ed affermato. Non è sempre impeccabile in ogni frangente del match, ma disputa una prestazione comunque più che positiva. (Dal 67′ Rog 6: Entra bene in partita, mettendo in mostra le sue solite peculiarità: grinta e aggressività).

Callejon 8: Gli bastano sei minuti per confezionare il solito pacco-regalo. Destinatario il Torino. La marcatura di Carlao dura un attimo, lui si smarca con la solita rapidità e il solito movimento da fantasma. Il brasiliano non fa in tempo ad accorgersene che Calletì ha già depositato il pallone in rete. La conclusione è precisa, una delicatissima incisione chirurgica che termina nell’angolo dove l’inglese Hart proprio non può arrivare. Sono dodici, per lui, in campionato. Va vicinissimo alla doppietta con una giocata da capogiro, con finta a rientrare sul mancino, ma la conclusione termina a lato. La ripresa è l’espressione della perfezione calcistica: un goal, a porta vuota, ma da rapace d’area, e un assist al bacio per Zielinski. (Dal 81′ Milik s.v.)

Mertens 7,5: Cerca il goal, lo insegue, fallisce e si rialza. Circumnaviga l’area, crea tanto, si lascia ingolosire. Il suo pallonetto nel primo tempo termina alto di pochissimo, le occasioni da gioco per lui e compagni si sprecano. Calma, sangue freddo. Dries pazienta e fiuta l’attimo, poi alla fine va in rete. Con una giocata insistita, una sgroppata personale e una conclusione che non lascia scampo ad Hart (non irreprensibile). Un altro sigillo per la classifica cannonieri, un altro tassello in un mosaico fantastico. Narra la storia di una stagione straordinaria quanto inattesa. L’ala è diventata un centravanti di mestiere, il brutto anatroccolo s’è trasformato in principe.

Insigne 7,5: Generoso come al solito, neppure impeccabile come da aspettative. Però s’impegna in fase difensiva, arriva addirittura nei pressi di Pepe Reina per inseguire e fronteggiare Zappacosta. Bene quando fa girare il pallone, triangola alla grande con Mertens e Hamsik. Il colpo grosso arriva al quarto d’ora della ripresa: Allan recupera un pallone, lo serve a Callejon. Quindi Mertens, che con la coda dell’occhio lo assiste. La conclusione di Lorenzo è rapida, fulminea, termina nell’angolo spiazzando Hart. Nel finale di gara si galvanizza, crea, inventa, dribbla e assiste. E il Napoli dilaga.

Sarri 8: Vorrebbe arricchirsi. E chi lo biasima? Finché il suo Napoli gioca così… Discorsi economici a parte, gli azzurri sfoderano una prestazione encomiabile. Macinano gioco e possesso palla, sbagliano sotto porta ma si rifanno con gli interessi nella ripresa. La miglior difesa è l’attacco. E finché il pallone ce l’hanno quelli in maglia bianca (con banda azzurra), Belotti e gli insidiosi Falque e Ljajic non possono arrecare alcun danno. Cinque goal, un capolavoro. Firmato Maurizio Sarri.

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Scritto da
Vittorio Perrone
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