Le+pagelle+di+Napoli-Juventus%3A+Hamsik+sontuoso%2C+Diego+nel+mirino.+Mertens+guida+la+riscossa%2C+ma+che+sfortuna%21
spazionapoliit
/2017/04/02/napoli-juve-pagelle/amp/
Copertina Calcio Napoli

Le pagelle di Napoli-Juventus: Hamsik sontuoso, Diego nel mirino. Mertens guida la riscossa, ma che sfortuna!

Rafael 6: Per trovare traccia di una sua presenza bisogna risalire ai primi dell’anno solare. Napoli-Spezia, 10 gennaio 2017. Con la Juventus s’era paventata una sua presenza, per allerta Reina, già negli scorsi giorni. Le ultime ore hanno tolto ogni dubbio: tocca a lui. Atmosfera ben diversa, specie per lui che vede spesso i compagni dalla panchina. E infatti la reazione sul goal dello 0-1 non è delle migliori. Il tiro di Khedira è sì forte, ma non particolarmente angolato. Forse poteva fare di più, ma nel secondo tempo si riscatta sull’ordinaria amministrazione. La Juventus, in fondo, non lo impensierisce mai più.

Hysaj 6: Avvio traumatico, la Juventus parte fortissima e dopo 7′ è già in vantaggio. Lui soffre sulle primissime scorribande, si lascia superare come un birillo da Higuain sulla propria fascia di competenza. Quando la Juventus abbassa il proprio raggio d’azione lui prende le misure e si spinge in avanti in più di una circostanza. Anzi, fa di più: fa sgorgare una palla goal ghiotta per Hamsik con la combo finta e cross. Nella ripresa la Juventus abbassa ancora il suo raggio, ma forse complice la stanchezza non s’affaccia con la stessa insistenza dalle parti di Asamoah.

Albiol 5,5: Impreciso e talvolta anche macchinoso, ha qualche responsabilità di troppo sul goal del vantaggio bianconero. Paga soprattutto una leggerezza evidente nel sottovalutare lo slalom di Khedira e la triangolazione con Pjanic. In fase d’impostazione commette qualche errore di troppo. La Juventus nel complesso s’affaccia di rado, ma lui non dà mai l’aria di sicurezza paventata in passato.

Koulibaly 6: Irruento, arcigno, ma con risultati alterni. Higuain gli prende il tempo più volte nei primi minuti, poi lui prende le misure e ne aggira la pericolosità. Soffre pochissimo ma anche lui paga un atteggiamento troppo sufficiente sul goal del vantaggio bianconero: in situazione di 2 contro 5 è difficile subire un triangolo scolastico e un goal.

Strinic 6: In tempi di Pasqua, calza a pennello. E’ la sorpresa di Maurizio Sarri, che lo preferisce a Ghoulam secondo le logiche da tour de force. Lui reagisce con una prestazione comunque solida, soffre pochissimo Lemina (che a destra s’adatta come può) ma sfonda di rado negli ultimi metri di campo. Lemina, d’altronde, bada perlopiù a guardarsi le spalle e lo fa egregiamente. Strinic, dal canto suo, conferma le sensazioni date in passato: affidabile in ogni situazione. (Dal 79′ Ghoulam s.v.)

Allan 6: Si sbatte tantissimo per cercare di penetrare tra le serrate maglie difensive della Juventus. Talvolta va in percussione, altre volte cerca la giocata manovrata. Riesce con risultati alterni, ma paga una leggerezza sul goal di Khedira. Il tedesco e Pjanic partono in 2 contro 5, lui – con il resto del reparto – viene punito da un atteggiamento di sufficienza. Un mastino come lui, schierato per la legna che Zielinski non dà, non può permetterselo. (Dal 68′ Zielinski 6: Partecipa come può al volgere al termine della partita, riesce con una giocata da cineteca a lanciare Insigne. Probabilmente partirà titolare nella gara di Coppa).

Jorginho 5,5: Fisicamente non ha la stazza del mediano consumato, e il canovaccio della partita non lo aiuta di certo. Soffre la fisicità dei centrocampo bianconero, la densità portata dall’agglomerato mediano della Juventus. In fase d’impostazione sbaglia tanto, Khedira e compagni chiudono tutte le linee e gli impediscono il ragionamento. Sicuramente tra i meno positivi, dietro si guarda le spalle soltanto sporadicamente.

Hamsik 7: Maradona è a sole quattro distanze, ora. In una stagione da miracolo può accadere: non segnava alla Juve da 5 anni. Il goal del pareggio è un urlo di liberazione per un pubblico che finora aveva visto i fantasmi, pur dominando i bianconeri. La liberazione arriva anche per lui, che nel primo tempo aveva fallito due ghiotte occasioni. Il sinistro a giro su imbeccata di Mertens invece è perfetto, lui ringrazia Bonucci per l’errore di posizionamento e trafigge. Storia nella storia, con il mirino ancora puntato su Diego e la penna sempre pronta a vergare altre pagine di questo meraviglioso racconto. (Dal 75′ Rog s.v.)

Callejon 6: I movimenti son quelli di sempre, lo smalto è diminuito, la forma anche. Però la grinta c’è, spinge, si muove tantissimo, dialoga in modo anche acceso con i compagni. Sente la partita, prova a scardinare l’asserragliata retroguardia bianconera con i suoi tagli. La giocata gli riesce in un’occasione, al novantesimo: supera Asamoah, colpisce di testa mettendo il pallone al centro. Nessuno, però, raccoglie l’idea. Un vero peccato. Trova anche la rete, ma è in off-side di diversi metri.

Mertens 6,5: Grintoso, energico, passionale. Carnale, per usare un aggettivo puramente napoletano. Con la proverbiale cazzimma tanto richiesta da ADL. Si muove tantissimo anche quando imbottigliato, cerca in ogni modo di scardinare la resistenza bianconera. Prima accomoda per Hamsik, ma il pallone termina a lato. L’occasione è da mani nei capelli, ma senza abbattersi. No, perché c’è pur sempre un pari da inseguire. Ed è proprio lui, Dries, a innescare il capitano per il goal dell’1-1. Sfiora il premio personale, catapultandosi su Buffon, ma il rimpallo lo sfavorisce. Ci crede fino all’ultimo, porta pressione ai difensori bianconeri anche agli sgoccioli della partita. Senza nulla da perdere. Dal suo atteggiamento si può e si deve ripartire.

Insigne 6,5: Napoletano verace, il goal alla Juve è sempre il premio massimo. Lui lo insegue, ci flirta, lo sfiora con un tiro a giro e un altro paio di giocate. Si rivela luce nel momento di difficoltà, ha l’atteggiamento giusto pur sbagliando qualche scelta e qualche giocata. La serpentina con cui manda al tappeto Bonucci è da brividi, la conclusione – invece – lascia a desiderare. Ma Lorenzo c’è, resta una certezza, malgrado le voci sul contratto.

Sarri 6: Costringere i campioni d’Italia, la capolista, ad arroccarsi al San Paolo è già un merito. La panchina d’oro non l’ha scalfito, lui ha continuato a preparare la partita senza distrazioni. Il suo Napoli mette alle corde la Juventus, che pur si difende egregiamente e lascia pochi spazi. La sfida a scacchi con Allegri, alla fine, termina in parità. L’esito definitivo è rimandato a mercoledì, ma stasera – ai punti – avrebbe meritato un premio maggiore.

Share
Scritto da
Vittorio Perrone
Tag Copertina