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Il Napoli all’avanguardia, tante novità per il Dottor De Nicola e lo staff medico azzurro

Rappresenta una sicura certezza per gli azzurri anche per il 2016 – 2017. Parliamo dello staff medico diretto dal Prof. Alfonso De Nicola, coadiuvato dai dottori Enrico D’Andrea e Raffaele Canonico in forza alla squadra partenopea dal 2005. La preparazione precampionato svolta nel corso del ritiro a Dimaro in Trentino, mette le basi per affrontare al meglio una stagione ricca di impegni.

Il solco tracciato lo scorso anno ne è l’ulteriore riprova: anche con la gestione di Maurizio Sarri la squadra del Napoli è risultata essere quella che ha dato i risultati migliori dal punto di vista della prevenzione rispetto a tutte le competitors registrando un numero praticamente irrisorio di infortunati e di indisponibili. Le performance positive dello staff medico segnano un trend in crescita nel corso degli anni puntando su competenza, ricerca e innovazione.

Un gruppo consolidato – grazie anche ai 5 terapisti dell’equipe: Massimo Buono, Fabio Sannino, Giovanni D’Avino, Marco Romano e Marco Di Lullo – che costituisce ormai una macchina perfetta, che ogni club vorrebbe avere e che implementa costantemente tecniche e tecnologie innovative. In accordo con lo staff tecnico – per la ripresa in Val di Sole – è stato stilato un programma approfondito e dettagliato composto da test, analisi e verifiche per tutti i giocatori: allenamenti personalizzati e differenziati per i singoli atleti; un sistema che consente di avere il massimo delle prestazioni con il minimo rischio.

Un approccio determinante in chiave preventiva. Ma anche in caso di infortunio il Dr. De Nicola è un innovatore applicando la teoria dei ‘neuroni mirror’ – scoperta dal prof. Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma agli inizi degli anni ’90 in ambito neuroscientifico – anche per la riabilitazione degli atleti. Per il prof. De Nicola l’infortunato va riabilitato – infatti – nello stesso posto in cui i compagni di squadra lavorano quotidianamente perché secondo la teoria dei ‘neuroni specchio’, che si basa sull’empatia, c’è la possibilità di attivare quelle aree motorie responsabili del gesto tecnico che entrano in azione solo guardando il compagni che effettuano quel tipo di movimento.

Continua inoltre la sperimentazione legata al primo studio al mondo sul DNA degli atleti iniziata due anni fa in partnership con la Temple University di Philadelphia ed il prof. Antonio Giordano, volto ad individuare eventuali punti deboli fisici e a prevenire gli infortuni muscolari. Dopo due anni di esperimenti sui primi 40 atleti sarà pronta nell’arco circa tre mesi la pubblicazione scientifica con l’analisi dei primi dati: sarà illustrato il test predittivo che aiuterà finalmente a comprendere come personalizzare anche gli allenamenti a seconda delle caratteristiche genetiche di ogni sportivo.

Da oggi, infine, Alfonso De Nicola potrà avvalersi di un sistema medico – ingegneristico di ricostruzione 3D che consente, in caso di infortunio, di aumentare l’accuratezza delle diagnosi e migliorare l’indicazione terapeutica. Tutto ciò grazie alla collaborazione con la Torus srl – una startup innovativa che opera all’interno di Città della Scienza di Napoli- impegnata nello sviluppo di applicazioni nel settore biomedicale che si avvale dell’utilizzo di nuove tecnologie in ambito ortopedico e traumatologico.

Reina a colloquio col dottor De Nicola

Dalla TAC o da una Risonanza Magnetica di un calciatore in fase di acquisto o di infortunio è possibile oggiAggiungi un appuntamento per oggi realizzare un modello tridimensionale con dati oggettivi e reali del soggetto che non lasciano spazio all’interpretazione o a dubbi, anche per coloro che non sono propriamente addetti ai lavori. Una vera novità rivoluzionaria nel settore sportivo che può risultare determinante anche ai fini medico – legali. “Un esame diagnostico di questo tipo effettuato in caso di infortunio di ossa, articolazioni, tendini e muscoli – riferisce De Nicola – consegnandoci la ricostruzione dell’oggetto tridimensionale e tangibile dalla semplice immagine è estremamente importante ai fini della ricerca, della prevenzione, per l’impostazione del programma terapeutico, riabilitativo e per avere un quadro della situazione più accurato sia nel pre che nel post intervento”.

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Scritto da
redazione