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Napoli, nessun rimpianto: nella corsa di Koulibaly tutto il volere di Sarri

Testa bassa e pedalare. L’idea, la volontà, fermissima, quella di Maurizio Sarri sembra essere stata innestata, quasi come Di Caprio nel film Inception, nel modo giusto, nel posto giusto, dei giocatori del Napoli. L’immagine, il frame che rende più di ogni altra cosa questo concetto, che raffigura in ampia scala il campionato che la squadra azzurra sta disputando rincorrendo la lepre bianconera in testa alla classifica, arriva a metà ripresa, quando gli sforzi dei partenopei per superare la resistenza genoana sembravano essere sempre più vani.

Gasperini sceglie Cerci per Pavoletti: scelta chiara e lampante quella del tecnico rossoblù. Catenaccio, resistere e contropiede. Detto, fatto. Il mancino ex Toro scappa sul filo del fuorigioco, approfittando della linea oltremodo altissima, come tutto il baricentro del Napoli. Tanti i metri di vantaggio, forse tre, come le lunghezze di margine della Juventus nei confronti del Napoli, i metri di vantaggio su Kalidou Koulibaly, che però non demorde davanti a niente, nemmeno di fronte all’evidenza che l’ex rossonero è in procinto di realizzare, o quantomeno provarci, la rete del nuovo svantaggio.

Kalidou abbassa la testa e corre, così come il Napoli tutto, spinto dalla voglia irrefrenabile di evitare quel gol così come tutti gli appassionati allo stadio e davanti alla TV. Nel suo disturbare Cerci, che calcia a lato, c’è la voglia di tutta la squadra di non darsi mai per vinti. L’abnegazione del Napoli a mollare la presa, è anche questa. Il messaggio al Genoa, al campionato, il Napoli lo manda così. La mentalità instaurata da Sarri è anche questa: oltre tutto e tutti, senza pensare ad altro. La necessità di vincere, di lottare su qualsivoglia pallone esula da condizionamenti esterni: diamo il massimo, in campo, provando a vincere tutte le gare, chiudendo la stagione senza rimpianti.

Ecco Maurizio, non c’è più niente di più bello e gratificante che vedere quella corsa quasi insensata di un difensore che si lancia a caccia di una lepre. Il Napoli c’è, lo si vede da questi dettagli, fin troppo trascurati in passato. La voglia, fa tutta la differenza del mondo. Testa alta, stavolta sì, come ad ogni uscita stagionale: perché questa squadra ha un’anima ben definita. La dimostrazione, nei piccoli gesti. Il Napoli c’è!

Andrea Bugno
RIPRODUZIONE RISERVATA

Articolo modificato 21 Mar 2016 - 18:56

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redazione