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Chiriches disfa e fa, risollevando se stesso ed il Napoli: eccola, la rivincita del Conte Vlad

Quando anche una squalifica cambia le carte in tavola. Prima in peggio, poi in meglio. Le metamorfosi, del resto, amano la primavera: perché imprevedibile nel suo clima, perché sempre e comunque piena di voglia di sbocciare e di venir fuori dal freddo di un inverno ch’inizia a stare stretto. Esattamente come potrebbero sembrare soffocanti quattro partite senza vittorie, esattamente come avrebbe potuto sgusciare sotto i riflettori Vlad Chiriches. Che disfa, fa, rischia ancora, e alla fine tiene botta.

CADUTA E RISALITA – Che sia la sua partita lo s’intuisce subito: gli basta un attimo di troppo, il tempo necessario per render padrona l’indecisione. Ovvio: pure fatale. Rigoni gli va via col fare dell’amico alticcio che non riesci a trattenere davanti al bicchiere della staffa, e di prepotenza sfrutta la sorte, ripescando a iosa i “se ci fosse stato Albiol” lasciati in attesa, pronti a venir su al primo errore. Un minuto solo ed il Conte è già sotto: fisicamente, mentalmente e col risultato. Sarri lo guarda, trenta secondi di puro coraggio; la squadra, manco a dirlo, fa il segno della concentrazione. Due dita volte ad indicare la testa: quella che Vlad ritrova e rimette a fuoco. Fino al trentasettesimo, quando decide quindi d’usarla, ma per far gol. La remuntada, la stessa che aveva difatti causato il rumeno, è compiuta.

LA PARTITA – La sorte toglie, la sorte dà. Ma non regala: neanche un centimetro. Se ne accorge, Vlad. Con Pellissier c’è da non fidarsi, e M’Poku ha il guizzo che può far danni. Il copione non cambia, però: testa alta ed uscirne di giropalla. Un errore non può condizionare una messinscena così rodata, così ben impostata. E allora, pian piano, con la solita crescita graduale, alzare orgoglio e baricentro diventa il miglior modo per risollevare una partita apparentemente già scritta. Terminata, ovviamente, in tutt’altro modo e con tutt’altri numeri. Per intenderci: Chiriches chiuderà la gara con il 93% di passaggi riusciti (85 in totale), da quarto giocatore azzurro con più ‘approcci’ al pallone. E poi con scalate e giochi d’anticipo, con interventi al limite e chiusure tali da migliorargli il curriculum stagionale. No, un errore – per quanto grave – non pregiudica un bel nulla.

D’ORA IN AVANTI – Senz’Europa, il rumeno aveva una ghiotta occasione – forse l’ultima – per tentare di ribaltare le gerarchie di Sarri. Ci sarà riuscito? Difficile crederlo. La prestazione di Koulibaly parla da sé, e probabilmente non è mai stata così loquace. Albiol invece rientrerà subito dalla squalifica, quindi sarà titolare al fianco del senegalese. Sarà per la prossima, Vlad. Ecco. Ma tutto questo, tutto questo crescere in un probabilmente banale Napoli-Chievo, non lo dimenticare. Mai. Perché è dalle prove di coraggio che s’acquisisce consapevolezza, ed è dalla consapevolezza che si crea un campione. Però sì, però sarà per la prossima. Arriverà, prima o poi. Basta usare la testa.

Cristiano Corbo
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Articolo modificato 6 Mar 2016 - 01:26

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redazione