L’ex azzurro difende Reina: “La sconfitta non dipende dal suo errore, è un grande giocatore. E su Mirante…”

2° POSTO - Non ci sono dubbi sul fatto che Pepe Reina sia stato il miglior colpo del calciomercato azzurro. Già perché il buon Pepe aveva lasciato Napoli al termine della stagione 2013-2014, non senza qualche rimpianto. Rimpianto che si è trasformato in forte desiderio di ritorno dopo un anno passato all'ombra di Neuer al Bayern Monaco. Reina torna in riva al golfo più carico che mai è il suo apporto risulta fondamentale per trascinare il Napoli in cima alla classifica di Serie A (la sua parata all'ultimo secondo della sfida con l'Inter ne è una lampante dimostrazione). Ma ridurre Reina a solo un ottimo portiere sarebbe un grave errore: l'estremo difensore spagnolo è la voce dello spogliatoio, con la sua personalità guida la difesa, e se gli stessi Albiol e Koulibaly hanno avuto un repentino miglioramento di prestazioni, il merito va certamente condiviso con Reina. "Quando parla lui è come se lo facessi io" - ha ribadito Maurizio Sarri - consacrandone di fatti l'assoluta leadership all'interno dello spogliatoio. Sia lui che Da Laurentiis commisero un grave errore quando, per motivi strettamente economici, non fu prolungata la sua permanenza in azzurro. Errore al quale si è posto prontamente rimedio. Il suo attaccamento alla città e all'identità partenopea poi, lo hanno reso un beniamino dei tifosi. Napoli ha accolto a braccia aperte Pepe Reina, il portiere che ormai un po' da tutti viene considerato "un napoletano nato per caso in Spagna".