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Il calcio di Benitez poco adatto al nostro campionato? Zola: “Rafa ha messo a nudo i limiti dell’Italia”

In una piazza umorale come quella napoletana, si fa presto a passare dall’entusiasmo estremo per una vittoria con la Roma, ad una depressione atroce per un pareggio con la Sampdoria. “Equilibrio” è una parola sconosciuta a tanti, troppi critici che pretendono di essere depositari della verità assoluta, e dall’inizio di questa stagione hanno trovato il loro capro espiatorio: Rafa Benitez. Il cui calcio, troppo “allegro” – è questo il capo d’accusa – mal si conforma alle tradizioni di un Paese, l’Italia, che è rimasto fermo a ragionamenti che potevano valere venti anni fa. Ma se il calcio italiano all’estero non tira, se le nostre squadre fanno fatica a battere avversari anche più modesti tecnicamente, ma più organizzati, un motivo ci sarà? L’evoluzione si è fermata.

MAGIC BOX – Un’idea che molti fanno fatica ad accettare, soprattutto a Napoli. E allora possono essere utili le parole di Gianfranco Zola alla Gazzetta dello Sport. Leggete con attenzione: “La dittatura della tattica degli anni ’90 non ha aiutato i talenti a sbocciare. L’equivoco dura ancora. Quando Benitez dice che nel calcio italiano conta soprattutto la tattica, mette a nudo i nostri limiti. Il calcio inglese si sta evolvendo. Non è più quello di un tempo. A parte il maggior volume di denaro che lo rende più appetibile alle stelle straniere, dal punto di vista della mentalità si cerca di vincere sempre e comunque, anche rischiando. In Italia, invece, la strada verso il successo passa attraverso la neutralizzazione dell’avversario. Ma c’è qualche eccezione: Juventus, Roma e Napoli”. 

SVEGLIA, ITALIA – Forse Rafa Benitez andrà via a fine stagione. Se così sarà, resterà grande il rimpianto di non aver convinto un allenatore della sua caratura – i trofei alzati in carriera sono il suo biglietto da visita – a restare a Napoli. E ne pagherà dazio non solo il club partenopeo, ma il movimento calcistico italiano nella sua totalità. Benitez ha provato a dare una svolta al nostro calcio, è rimasto incompreso, almeno per ora. Ma ha tracciato una strada: ci sarà qualcuno in grado di seguirla?

Articolo modificato 2 Dic 2014 - 18:29

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Scritto da
redazione