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Gol e prestazione, ora de Guzman scalpita. E con il rientro di Mertens, è possibile un ribaltone

Un gol a Marassi all’esordio per poi finire nel dimenticatoio: al di là della rete da tre punti segnata al Genoa (per una vittoria che, vista la scalata in classifica degli uomini di Gasperini, assume ora un valore importantissimo) di Jonathan de Guzman si erano perse le tracce. Qualche apparizione qua e là, poi la notte della tripletta allo Young Boys a certificare una crescita che aveva però bisogno di conferme.

PRESENTE – Gli infortuni di Insigne e Mertens gli hanno consegnato una maglia da titolare nella partita di ieri con il Cagliari. Ma il ruolo occupato dall’olandese non è stato quello in cui vengono impiegati i due talenti ora fermi ai box: de Guzman non ha il passo per giocare sull’esterno, va in difficoltà e non riesce a sfruttare al meglio le sue caratteristiche. Anche se poi ieri il gol è arrivato proprio da un suo inserimento sulla sinistra. Ma l’ex Swansea può essere un’arma in più soprattutto se posizionato in mezzo nei tre dietro la prima punta: ha visione di gioco, bravo nel fraseggio corto e in quello lungo. E può rappresentare, in questa fase della stagione, un’alternativa importante a Marek Hamsik: le qualità dello slovacco non si discutono; ma al capitano al momento manca quella continuità che ne faceva un giocatore indispensabile. Bene con la Roma, benino con la Fiorentina, male ieri. E de Guzman intanto scalpita.

GRAZIE BENITEZ – L’olandese è un’altra intuizione di Rafa Benitez. Ha avuto bisogno di tempo per capire ciò che il tecnico gli chiedeva, ma i risultati lo stanno ripagando. Ieri è stato sempre nel vivo del gioco, risultando alla fine tra i migliori in campo, in un pomeriggio sciagurato per altri versi. D’altronde, segnare tre gol in casa e non vincere la partita è un peccato quasi mortale, che ha fatto infuriare il tecnico spagnolo a fine gara. Ma da ogni evento negativo può esserci qualcosa di buono da tirar fuori. La prestazione di de Guzman contro il Cagliari ad esempio: ora Benitez sa di poter contare concretamente anche su di lui. Di avere una valida alternativa in più, magari da far giocare con maggior continuità. Anche a costo di far accomodare Hamsik in panchina, quando Mertens sarà pronto. Il bene della squadra prima di tutto.

Articolo modificato 24 Nov 2014 - 11:41

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Scritto da
redazione