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Antonella Leardi: “Cada il muro dell’omertà nel nome di Ciro e della giustizia. A Roma quel giorno follia e disorganizzazione, un agente ignorò mio figlio. Prego per la pace”

Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, è intervenuta ai microfoni di Radio Gol sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli. Un intervento come sempre pieno di forza, speranza, voglia di giustizia. Parole che rappresentano per tutti un vero e proprio esempio, ricche di spunti di riflessione.

Le indagini, voglia di giustizia – Le indagini sono aperte, ci sono tante cose da chiarire e da portare avanti, tutto sarà svolto con le dovute attenzione e ne sono certa. Continuo a ribadire che la vendetta porta solo ferite, tristezza, nessuna rivendicazione sarà accettata nel nome di Ciro Esposito, nessuna tifoseria si prenda il compito di vendicare mio figlio. Mi ripropongo di fare un appello: chi ha visto, chi è al corrente, chi ha qualche video, per l’amore non solo di Ciro, per l’amore della giustizia, faccia chiarezza, non mantenga l’omertà. Questa persona che mi ha dato il video è una persona che si trovava sul bus bloccato, ha dichiarato chiaramente tutto alla Digos, è stato un testimone, lo è e se ci sarà bisogno tornerà a testimoniare. Era in possesso di queste immagini e con riserbo le ha fornite alla nostra famiglia.”

Pace, un messaggio per tutti -” La nostra forza è la fede, la preghiera, dal 3 maggio è così. Sono ottimista, ho recepito una risposta molto positiva da parte di tutti i tifosi, non solo la tifoseria napoletana, ma tante altre, anche esponenti della tifoseria della Roma. Dal 3 maggio prego per essere uno strumento di pace, dalle preghiere nella sala rianimazione per Ciro ad oggi questo è stato il mio intento. Non permetterò che quello che è accaduto venga dimenticato, voglio che giustizia sia fatta”

Mancati soccorsi – “Sui mancati soccorsi sono stata costantemente perplessa, fin da subito dai racconti dei ragazzi che erano con Ciro, totale assenza di polizia, una solo auto, nessuna ambulanza, vedere le immagini è stato durissimo, altrettanto difficile renderlo pubblico.”

Disorganizzazione e follia –  “Ciro e tanti altri furono deviati a Tor di Quinto per assenza di parcheggi. Ciro aveva parcheggiato e aveva preso dal suo zaino la colazione prima della partita. All’improvviso l’autore del video si ritrova dinanzi all’autobus il De Santis con degli ordigni, li lanciava sul tetto del pulman, e voleva far esplodere il vetro del mezzo. Sull’autobus non c’erano ultras, ma bambini e famiglie, anche un disabile. Ciro in ospedale raccontò tutto, intervenne e poi tutti avete visto cos’è accaduto. L’agente di polizia non ha gettato uno sguardo sul corpo di mio figlio, sono giorni che sono in lacrime e non riesco a darmi un perché.”

Cambiare per un futuro migliore – “Io credo nel cambiamento, e come me in tanti che costantemente mi incitano e spronano, sono orgogliosa di essere considerata la mamma di tutti. Colgo l’occasione per rispondere a chi crede che mi stia facendo pubblicità, per un prezzo, io sto lottando per il sangue dei nostri figli. “

Orgoglio – “Sono orgogliosa di appartenere a questo popolo di tifosi, un pubblico civile e sempre impeccabile.”

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Scritto da
redazione