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Starace: “Vi racconto le lacrime di Maradona e i sogni del Pipita Higuain”

È entrato nel Napoli nel ’77. “Aiutante dello chef Maresca, poi sono passato nel magazzino”. Tommaso Starace, il magazziniere del Napoli,è l’unico ad aver lavorato con Maradona e Higuain. È stato al fianco di Diego nel ’90, durante i Mondiali italiani.

Che esperienza fu? “Due mesi a Trigoria, il centro sportivo della Roma,dal 7 maggio al 7 luglio.Era la base operativa dell’Argentina.Facevo il magazziniere dei campioni del mondo e una sera mi improvvisai cuoco perché quello argentino, Julio, si era ammalato: preparai la pizza, tutti mi dissero di non averla mai mangiata così buona”.

Finì male quel Mondiale. “Un furto contro la Germania.L’arbitro messicano ignorò un fallo in area su Dezotti,poi regalò il rigore ai tedeschi.Diego e i suoi compagni piansero di rabbia.Ero distrutto anch’io”.

Fu la notte dei fischi di Roma all’inno dell’Argentina. “Ma l’episodio più brutto c’era stato qualche giorno prima, al rientro da Napoli,dove la Seleccion aveva battuto in semifinale l’Italia:arrivammo nel piazzale di Trigoria e trovammo la bandiera albiceleste bruciata.E gli argentini tengono a due cose:la bandiera e la statua della Madonna,quella alta mezzo metro che portano anche negli spogliatoi prima della partita.Un tremendo affronto”.

Quale fu la reazione degli argentini dopo la finale?  “Rabbia, tanta rabbia. E poi la voglia di abbandonare subito l’Italia. Era prevista la partenza della comitiva due giorni dopo la partita e invece nella notte volarono tutti a Buenos Aires”.

Maradona aveva vinto quattro anni prima il Mondiale. “Nell’estate dell’86,quando tornò dal Messico, trasmise una carica fortissima non solo ai compagni,ma anche al gruppo di lavoro,a tutti noi:capimmo che quella poteva essere una straordinaria stagione e infatti il Napoli vinse lo scudetto”.

Lei ha conosciuto bene Diego,genio e sregolatezza. “Chiacchiere, si sono scritte cose non vere sulle sue assenze agli allenamenti ad esempio:lavorava tanto, con serietà e umiltà, era l’ultimo a uscire dal campo”.

Chissà quante strane richieste ai magazzinieri. “Nessuna.Arrivava con un paio di scarpette, le calzava,andava in campo e segnava”.

Domani si ripete la storia: un altro argentino del Napoli,Higuain,contro la Germania. “E c’è anche Fernandez,che mi ha regalato la maglia dell’Argentina prima di partire: la indosserò davanti alla tv e tiferò peri nostri ragazzi,è l’occasione per vendicare quella sconfitta di 24 anni fa”.

Diego e Gonzalo, argentini diversi. “Non molto.Hanno due caratteristiche in comune:la grandissima voglia di vincere e il feeling che sanno creare con i tifosi,napoletani o argentini che essi siano. Higuain è un calciatore che non si tira mai indietro:davanti alle difficoltà non molla, anzi”.

Pronostico per la sfida di Rio de Janeiro? “Ho già pronta la maglia dell’Argentina, aspetto che Higuain e Fernandez tornino da campioni del mondo a Castel Volturno”.

Fonte: Il Mattino

Articolo modificato 12 Lug 2014 - 09:55

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redazione