Dzemaili+e+quei+pochi+centimetri+che+cambiano+un+destino
spazionapoliit
/2014/07/02/dzemaili-quei-pochi-centimetri-cambiano-destino/amp/

Dzemaili e quei pochi centimetri che cambiano un destino

Ottavi di finale del Mondiale 2014 in Brasile. A sfidarsi Argentina e Svizzera. Una sfida dai chiari sapori partenopei. Higuain e Fernandez nelle file sudamericane  con l’ex Lavezzi ed un centrocampo tutto dipinto d’azzurro per gli elvetici. Behrami, Inler e Dzemaili a difendere la porta svizzera manco fossero le guardie a San Pietro a difesa del papato.

Argentina considerata dagli addetti ai lavori come una delle probabili protagoniste del mondiale, Svizzera arrivata a questa sfida dopo un girone condito da luci ed ombre. Tre vittorie su tre per i sudamericani pur penando parecchio contro Iran e Nigeria. Una vittoria all’ultimo minuto contro l’Ecuador, seguita da una sconfitta sonante contro Benzema e compagni e conclusa da una vittoria contro l’Honduras ad agguantare la qualificazione, per la Svizzera targata Ottmar Hitzfeld. 

Una partita che non ti aspetti. Gli argentini stentano a sfondare il muro elvetico e subiscono a più riprese le ripartenze di Inler e compagni. La diga formata dai giocatori partenopei tiene l’urto sudamericano e se la Svizzera non soccombe sotto i dribbling di Messi, grande merito è del biondo centrocampista azzurro (che sembra fortemente in procinto di lasciare la maglia partenopea) che stoppa a più riprese le velleità dello sgusciante Lionel.

Ci pensa Di Maria al 118esimo minuto a rompere gli equilibri. Argentina in vantaggio allo spirare dei supplementari quando i rigori sembravano ormai certezza. Chissà cosa deve aver pensato in quel momento Blerim Dzemaili subentrato da appena cinque minuti a Admir Mehmedi.

In gol nella brutta figura contro i francesi, Blerim ricorderà per sempre la sfida contro l’Argentina. Minuto 121, cross teso in area sudamericana dalla destra, tante le maglie rosse con la speranza nelle gambe e nella testa di mandare il pallone alle spalle di Romero e ricacciare l’Argentina indietro. È la nuca di Blerim quella che svetta più alta di tutti, scelta di tempo perfetta, incornata sul palo più lontano. Palo pieno, sulla ribattuta il centrocampista partenopeo ancora, incespica sul pallone che gli rimbalza addosso e termina sul fondo. Sembra un incubo e siamo sicuri che questi sono quei momenti che ricorderai per sempre.

Ed ora? Quale sarà il futuro del centrocampista? Tante le voci sul suo conto che lo vorrebbero lontano da Napoli ma ancora nulla di sicuro è stato scritto. Bigon e Benitez stanno lavorando sulla linea mediana della prossima stagione ed il centrocampo azzurro sembra un cantiere in attesa di lavori. Forse lo spazio per Blerim potrebbe essere chiuso. Quale la volontà del giocatore? Ora il Mondiale è alle spalle e tutto potrà diventare più chiaro.

Che oggi sia pronto per lui un tatuaggio come per Pinilla a ricordare l’attimo da “sliding doors” che ti cambia la vita?

Antonio Picarelli

RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Articolo modificato 2 Lug 2014 - 14:17

Share
Scritto da
redazione
Tag Dzemaili