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Roberto Saviano: “Rabbia e dolore per la morte di Ciro. Le istituzioni si prendano le proprie responsabilità”

Anche Roberto Saviano ha esternato il proprio sconforto e ed il proprio cordoglio in questa giornata tristissima tramite il proprio profilo facebook, con parole con non hanno bisogno di ulteriori commenti:

Oggi ci saranno i funerali di Ciro Esposito.Quando ho saputo della sua morte ho provato dolore e rabbia.Dolore per la morte di un ragazzo che era andato a vedere una partita, che era andato a Roma per divertirsi e tifare.
Rabbia. Rabbia che non dà pace, per come viene gestito il calcio in Italia. Affare per pochi, panacea per tutti. Trovo drammatico e vergognoso che Giancarlo Abete si sia dimesso per la sconfitta della nazionale e non dopo i fatti di Napoli-Fiorentina. Avevo chiesto le sue dimissione perché con quell’attentato il calcio in Italia – e nessuno poteva più trovare alibi – aveva smesso definitivamente di essere un gioco, uno sport. Le macerie che si lascia dietro l’incompetenza di Giancarlo Abete saranno difficili da rimuovere, ce le porteremo per anni. E non si tratta di sconfitte sportive, ma di una credibilità del tutto perduta che ha reso il nostro calcio una questione di ordine pubblico o di partite truccate.
Con la morte di Ciro Esposito le responsabilità non possono essere archiviate. Un ultras neofascista della Roma che attende i tifosi nel suo chiosco (presidiato durante altre partite). Che spara e uccide. E le dimissioni arrivano dopo la sconfitta della nazionale. Scuoto la testa e non mi do pace.
I genitori di Ciro, con dignità e senso di responsabilità – gli unici ad averne data dimostrazione – hanno chiesto che non si commettano atti di violenza e vendette. Ecco, le loro parole sono la cosa più vicina a un gesto sportivo e alla responsabilità istituzionale, responsabilità che Stato e FIGC non hanno avuto in questa dolorosa vicenda, che non potrà mai essere dimenticata. Che non dovrà mai essere dimenticata.”

Articolo modificato 27 Giu 2014 - 16:08

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Scritto da
redazione