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La partita che non ti aspetti. Stadio San Paolo, la sfida che vale la Champions League del prossimo anno. L’accesso diretto alla prestigiosa competizione europea passa per questa sfida di campionato. Inutile presentare le squadre in campo, Napoli padrone di casa, di sera sempre bellissimo o quasi. Roma sorprendente quest’anno, vuole coronare la stagione con una qualificazione diretta in Champions, giusta conclusione di una spettacolare stagione. La compagine giallorossa non era accreditata ad inizio anno per una tale stagione. Garcia invece ha saputo spremere il meglio possibile dalla squadra che gli è stata messa a disposizione arrivando alla sfida di stasera con 6 punti di vantaggio (con una partita in meno) sui rivali di azzurro vestiti (finalmente con una certa continuità). La Juventus ormai sembra destinata al terzo scudetto di seguito e così l’obiettivo minimo per gli uomini del tecnico francese è il palcoscenico più prestigioso con accesso diretto.

Ti aspetti una sfida di quelle spettacolari, c’è tutto quello che serve. Due squadre che amano giocare all’attacco, giocatori di un certo livello. Entrambe le squadre non badano ai tatticismi quando c’è da scendere in campo, correre, vincere e sciolinare spettacolo. Ti aspetti quindi una partita ricca di gol, una sfida di quelle da giocare con il pallottoliere in mano per tener conto delle occasioni da gol, da una parte e dall’altra.

Così rimani deluso dopo i primi dieci minuti. La Roma gioca al torello in difesa con gli attaccanti del Napoli e sembra proprio sia venuta al San Paolo per giocare per non prenderle. Napoli un po’ intimorito, paura forse di esporsi per non prestare il fianco ai contropiedi di Gervinho. Regna così la paura di non prenderle, il “vorrei ma non posso”.

Ripensi alle tante assenze in mezzo al campo e forse ti spieghi la mancanza di qualità nell’impostare l’azione. Roma priva di De Rossi, bloccato dal giudice sportivo dopo la “carezza” ad Icardi, con Strootman a mezzo servizio e Totti ancora fuori. Garcia decide di lasciare in panchina Destro forse per non dare punti di riferimento ai difensori azzurri e lancia nella mischia dal primo minuto Bastos di fianco a Gervinho e Florenzi. I punti di riferimento non ci sono in effetti, neanche per i suoi giocatori. Ci si mette anche la sfortuna ed a metà primo tempo l’olandese Strootman lascia il campo per un problema che lo costringe a lasciare il posto a Taddei.

Il Napoli potrebbe quindi approfittare delle lacune giallorosse ma Benitez deve fare a meno di Jorginho e Behrami (oltre che dei soliti Zuniga etc etc..) presentando forse il peggior centrocampo possibile con Dzemaili affiancato ad Inler. I due svizzeri sono giocatori scafati ma non sembrano garantire il giusto mix di qualità e quantità alla linea mediana azzurra.

Ti aspetti quindi una grande sfida, poi capisci che non lo sarà. La Roma mantiene la palla e prova a verticalizzate in velocità, il Napoli prova a ripartire ma le occasioni del primo tempo azzurro sono quasi non pervenute. In sostanza Roma sorniona che sembra attendere un errore del Napoli e gli azzurri? Gli azzurri provano in tutti i modi a fare questo regalo ai giallorossi con qualche disattenzione delle nostre sulla linea mediana, Inler il migliore con Dzemaili ed Hamsik non pervenuti. Ci vuole un grande Reina nel primo tempo.

Nel secondo quindi ti aspetti qualcosa di diverso. Invece è sempre lo stesso copione. Napoli privo di mordente, Roma che cerca di tenere il pallone nell’attesa forse che la partita finisca. Una secondo tempo da addormentarsi ma nonostante tutto il Napoli avrebbe la possibilità di passare in vantaggio in due occasioni. Due minuti, una fiammata senza fuoco. Callejon si presenta solo davanti a De Sanctis e si lascia ipnotizzare come Pandev all’Olimpico. Higuian poi a sparare alto una palla ballerina in area giallorossa.

Il resto è un giro palla estenuante della Roma. Sembra una partita di allenamento, più che una sfida Champions. La tensione delle squadre però è latente ed evidente.

Quando meno te l’aspetti però il Napoli alza il baricentro e prova a spingere nuovamente. Sette vite come un gatto la squadra di mister Benitez. Nessun tifoso ci crede più, quando Ghoulam crossa di sinistro. Un cross dalla sinistra fatto di sinistro, le statistiche non ci aiutano, chissà da quanto tempo non si vedeva al San Paolo. Callejon nella sua peggiore prestazione da quando è arrivato a Napoli si nasconde alle spalle di Romagnoli e mette la palla in buca d’angolo.

Sembra assurdo, è vero e siamo in vantaggio.

La Roma non ha le forze per pareggiare, la squadra di Garcia è sulle gambe come il Napoli del resto. Una smorfia di fatica sul viso della lupa romana, spingono senza convinzione. Dieci minuti partoriscono un tiro di Maicon che sibila al lato lasciando i tifosi napoletani senza fiato.

Finisce così, brutti ma vincenti. Ora la rincorsa sembra ancora più possibile.

(Antonio Picarelli)

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Articolo modificato 9 Mar 2014 - 23:44

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