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Dall’arco di Benitez é pronta a fuoriuscire la «freccia delle Fiandre». Come con l’Arsenal. E poi anche con l’Inter. Dries Mertens avrebbe convinto Don Rafa più di Lorenzo Insigne. Almeno da quanto é trapelato dagli ultimi allenamenti. Anche se il ballottaggio resterà in piedi per l’intera stagione e servirà per stimolare sia l’uno che l’altro. Una coppia di esterni dalle caratteristiche diverse ma entrambi capaci di agire sia a destra che a sinistra ed entrambi micidiali negli ultimi venti metri. Mertens o Insigne, sarà l’eterno quiz in casa Napoli. O anche la staffetta preferita dal tecnico spagnolo. Uno comincia, l’altro subentra. Dipende dall’avversario e dallo stato di grazia di uno dei due.

A Cagliari partì Insigne, con la Samp dovrebbe iniziare quel piccoletto belga che tanto filo da torcere diede ai giganti dell’Arsenal e quattro giorni dopo anche alla difesa dell’Inter.
Mertens scalpita. Smania. Vorrebbe giocarsi la prima chance dell’anno nuovo entrando in campo dal primo minuto e recitare da protagonista. Sa di giocarsi un’altra chance
importante della sua permanenza a Napoli, la prima del nuovo anno. E sogna il tris in campionato: dopo i gol a Fiorentina ed Inter, un altro alla Samp nel giorno della Befana gli
spianerebbe la strada ad una riconferma anche in fututo. E se non riuscisse a centrare il bersaglio, almeno fornire un assist ai compagni, la sua vera specialità. Lo scorso
campionato, nelle fila del Psv Eindhoven, il tamburino di Leuven stabilì un record nelI’Eredivisie: diciassette assist e sedici gol di cui uno realizzato proprio al Napoli nella
gara d’andata. E fu lì che lo staff tecnico partenopeo, con in testa Riccardo Bigon, ne rimase impressionato. Ma Mertens aveva folgorato De Laurentiis anche nella doppia sfida con I’Utrecht. E si ricordava di quel piccoletto che tanto fastidio aveva dato alla difesa azzurra sia in Olanda che al San Paolo. Rapido, scattante, dribblomane, tignoso. Il Napoli lo ha prelevato battendo una forte concorrenza e versando nelle casse del PSV una cifra non da poco: dodici milioni di euro circa. Mertens è stato l’unico dei nuovi acquisti a non essere stato indicato direttamente da Benitez. Ma il tecnico spagnolo lo conosceva già. E non esitò a dare il suo benestare.

GLI INIZI – Pur essendosi ambientato in un baleno in città, Mertens non è entrato subito nei meccanismi di Benitez. Ha sofferto la preparazione, l’intesa con i compagni, le marcature ferree del campionato italiano. Poi man mano è andato ad acquistare sempre più sicurezza fino ad esplodere tra ottobre e novembre. Appena un paio di mesi di allenamenti ed ecco il calciatore capace di saltare l’uomo in velocità, di rientrare per dare man forte al centrocampo, di proporsi negli ultimi venti metri. Benitez avrebbe voluto impiegarlo prevalentemente in Champions, vista la sua esperienza precedente nelle competizioni europee. Ma poi, man mano, ha cominciato ad utilizzarlo anche in campionato. Ed i risultati si sono visti. Ora pero anche l’allenatore s’aspetta da lui la definitiva maturazione e consacrazione.

IL BILANCIO – In maglia azzurra, Mertens ha giocato solo sei partite da titolare in campionato, subentrando altre otto volte. In Champions, invece, quattro su sei. Due i gol
realizzati nella massima divisione italiana e ben quattro assist. In Europa, altri due assist. Dei suoi servizi si sono avvalsi sia Higuain che Callejon. Ma da uno come lui, Benitez si
aspetta altri gol. Mertens sa come trafiggere i portieri avversari. Ed é abile anche sulle palle inattive.

UATTACCAMENTO – Ai colori azzurri si è legato come non mai. Mertens è entusiasta di essere approdato nel club di De Laurentiis. In campo lotta, corre, sgomita. Tanto che
qualcuno dopo la sfida con I’Arsenal, lo ha paragonato ad una «zanzara» per il modo in cui va a punzecchiare I’avversario in possesso di palla. E contro l’Inter ha agito persino da
centrale nel tridente alle spalle di Higuain. Una mossa che poi si è rivelata vincente ai fini del risultato finale. Ma domani Mertens è chiamato all’esame di laurea. Se riesce a brillare
anche con la Sampdoria conquisterà punti nelle preferenze di Benitez. Ed a quel punto, Lorenzo insigne dovrà impegnarsi parecchio per riguadagnare posizioni e magari strappare
la convocazione per Brasile 2014 da parte di Prandelli.

Fonte: Corriere dello Sport

 

 

 

Articolo modificato 5 Gen 2014 - 10:52

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Scritto da
redazione