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Napoli, questione di contropiede ma il problema è a centrocampo

Il Napoli ha preso 3 degli ultimi 4 gol in contropiede. Nelle ultime 3 partite ne ha subiti 7 in tutto. Il Napoli è da rivedere, e anche alla svelta. Non può reggere così come l’ha pensato Benitez. Non è questione di modulo, ma di caratteristiche di giocatori. Come l’ha schierato ieri sera a Dortmund, ben sapendo che la forza micidiale del Borussia sta in quel contropiede a cento all’ora, sconfina nella presunzione. Due mediani a rincorrere tre rifinitori indiavolati e a controllare i diretti avversari, Behrami a impazzire dietro i tagli, le finte, le progressioni di Mkhitaryan, i terzini in perenne affanno davanti a Blaszczkowski e Reus, non è logico pensare una partita di questo genere in quel modo.

Il Napoli ha perso le sfide decisive e più importanti (Arsenal, Roma, Juventus e Borussia) quando ha trovato difficoltà, di densità e di ritmo, in mezzo al campo. In due contro tre non ce la fanno mai. Non è da Benitez difendere lo 0-0 (anche se stavolta nessuno avrebbe gridato allo scandalo: il punto faceva sbarcare il Napoli agli ottavi), ma non è da Benitez nemmeno schierare una squadra con poco criterio. Contropiede di Cassano, di Blaszczkowski e di Aubameyang, oltre a quella mezza dozzina che il Borussia ha sprecato: su questo si aprirà l’amara riflessione a Castel Volturno. Se ti proteggi con due soli mediani di ruolo, sei costretto a chiedere ai due attaccanti (Pandev e Higuain, ieri completamente fuori partita) di lavorare come difensori, cosa che in questo momento nessuno dei due riesce a garantire.

Benitez non ha convinto nemmeno con i cambi. Dzemaili assicurava quanto meno un riferimento, avrebbe potuto togliere Pandev per far entrare Inler, per chiudere i varchi che si aprivano uno dietro l’altro, sempre più ampi, sempre più profondi. Avrebbe attaccato lo stesso con tre giocatori. Non ha osato, ha sbagliato.

FONTE Corriere dello Sport

Articolo modificato 27 Nov 2013 - 08:34

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Scritto da
redazione