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CLASSIFICA – I dieci peggiori “bidoni” approdati nel nostro campionato

10 - LUIS SILVIO DANUELLO - Approdò dal Brasile a Pistoia nel 1980 come centravanti, ma si scoprì solo dopo che era un'ala. 170 milioni di lire buttati, poche presenze e pronto ritorno in Brasile...more
9 - IVAN RENE' VALENCIANO - Arrivò nel 1992 a Bergamo per sostituire Caniggia. Fu rispedito al mittente nel mercato di gennaio, poiché era troppo grasso e non capiva le indicazioni tattiche del mister...more
8 - AL SAADI GHEDDAFI - Famosissima la sua esperienza in Italia con le maglie di Perugia ed Udinese, ma solo per il cognome che porta. Solo pochi minuti in campo, nessun gol segnato. Entrò in campo anche nel famoso match tra Perugia e Juventus (lo scudetto andò alla Lazio). Ora è ricercato dalla Polizia...more
7 - LUTHER BLISSET - Gli inglesi lo soprannominarono Luther "Missit" (sbagliato), tanti furono i gol che riusciva a divorarsi. Ebbe un breve periodo di gloria con la sua squadra, il Watford, dove segnò gol a raffica. A Milano, approdato forse per un errore (si dice che l'obiettivo in realtà era un altro attaccante del club inglese) si fermò a quota 5 gol per incepparsi definitivamente, divenendo uno dei principali oggetti di scherno dei tifosi e della stampa.more
6 - HUGO HERNAN MARADONA - Diego disse: "Diventerà più forte di me", dopo averlo visto fare due gol in una gara con l'Under 16. Che l'abbia detta grossa lo capirono tutti, meno quelli dell'Ascoli che, con fondi sospetti, acquistarono il fratello del "pibe de oro". Bastarono poche partite per spedirlo a giocare in Giappone.more
5 - DARKO PANCEV - Cobra o "Ramarro"? Il secondo, almeno dopo l'esperienza italiana. Arrivò in una Inter in crisi in quel reparto, dopo aver segnato una marea di gol a Belgrado, con la Stella Rossa di Savicevic e Boban. Segnerà in tutto 3 reti in due stagioni, ma sarà uno dei principali protagonisti della classifica "questo lo segnavo anch'io" della Gialappa's Band che, all'epoca, conduceva "Mai dire Gol". more
4 - RENATO PORTALUPPI - Per Liedholm era il "Gullit bianco", dopo quell'affermazione tutti crebbero che era arrivata l'ora del ritiro per il "barone". Era un campione, però, nell'abbordare le donne... Ad un certo punto, i tifosi giallorossi, dai fischi passarono alle prese per i fondelli, ed uno striscione comparve fisso all'Olimpico fino a quando non se ne tornò in Brasile: «A’ Renato, ridacce Cochi». more
3 - SEBASTIAN RAMBERT - L'unico pregio di Rambert? Essere arrivato assieme con Javier Zanetti! Quando vennero presentati, la stella era lui, mentre Zanetti era un giovane dalle ottime doti tecniche e nulla più. La sua esperienza a Milano durò solo un mese...more
2 - SERGIO FABIAN ZARATE - Fece due soli gol nel neopromosso Ancona, contro "l'allegro" Foggia di Zeman, dopo di ché i tifosi marchigiani avrebbero già strappato gli abbonamenti che, grazie al suo ingaggio, fecero in massa, credendo di aver acquistato il classico "sudamericano dal piede fatato". L'Ancona retrocesse nuovamente...more
1 - ALEKSANDER ZAVAROV - Il primo russo ad approdare nel nostro campionato. Nel 1988 ha un curriculum invidiabile sviluppatosi principalmente con la Dinamo Kiev del colonnello Lebanosky, con il quale ha vinto coppe e campionati a profusione. A Torino, sponda bianconera, ha il difficile compito di sostituire Platini nel cuore dei tifosi. Scalda gli animi quando promette addirittura di fare meglio, anche se i risultati parlano di soltanto due gol e pochi sprazzi di vera classe. L'anno dopo fu ancora peggio...more

Maledetto il giorno che t’ho in incontrato. Questo il monito dei presidenti delle società di calcio dopo aver assistito alla debacle del calciatore su cui tanto avevano puntato, ma che si è rivelato un clamoroso flop. Magari è stato pure pagato una cifra blu, in molti lo avevano indicato come l’affare del secolo, alcuni addirittura ipotizzavano che dall’eventuale vendita si sarebbero potuti ricavare plusvalenze invidiabile, tali da mettere apposto per un bel po’ le casse societarie. O magari l’acquisto di quell’elemento poteva essere l’arma segreta per tornare ad essere vincenti, la carta a sorpresa per sbancare il campionato, l’asso nella manica le cui vesti si sono poi rivelate tutt’altro.

E’ la classica sorte che investe quei calciatori che arrivano con tante buone premesse, fortificate dalle impressioni, spesso azzardate, degli addetti ai lavori che ne tessono le lodi, che rendono ammalianti le caratteristiche tecniche in prospettiva, un gioco deleterio per tifosi e appassionati, che ripongono le speranze in chi, purtroppo, non sarà in grado di mantenerle. Chiamateli bidoni, chiamateli meteore, o magari divertitevi ad aggiungere altri nomi a questa speciale classifica di demeriti, dove qualsiasi calciatore sogna di non finirci mai, dove i tifosi sperano di non vederci mai un calciatore che milita nella propria squadra. Buona visione!

Articolo modificato 5 Ott 2013 - 17:09

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Scritto da
redazione