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Il Chievo e il suo 4-4-2, aspettano l’avversario in riva al fiume

E’ il match tra Chievo e Napoli ad aprire la seconda giornata di campionato, prima della sosta per le gare di qualificazione delle nazionali, dopo aver affrontato l’ex bestia nera rossoblù tocca al secondo spauracchio dell’era Mazzarri. In quasi quattro anni solo un successo al Bentegodi contro i clivensi che giungono a questa sfida dopo lo 0-0 inaugurale al Tardini di Parma, un risultato in piena linea con l’obiettivo salvezza della squadra del presidente Campedelli. L’estate ha portato via da Verona elementi come Jorquera, Sampirisi, Ujikani, Andreolli, Cofie, Luciano e Acerbi, a fronte degli inserimenti di Sestu, Pamic, Acosty, Lazarevic, Radovanovic, Estigarribia e qualche giovane interessanti, giocatori più funzionali al progetto tattico del nuovo allenatore Sannino.

Come gioca L’allenatore di origini napoletane è ormai un elefante bianco, infatti è l’unico a schierare un classico 4-4-2 come modulo di base, uno schema che concede ovvi vantaggi difensivi in termini di occupazione degli spazi a chi lo pratica. La squadra di Sannino davanti al portiere Puggioni schiera una linea difensiva con Sardo (già match winner contro il Napoli un paio d’anni fa), Papp, Cesar e Dramè (anche lui autore di un gol la scorsa stagione contro gli azzurri), davanti a loro due mediani vecchio stile come Radovanovic e Luca Rigoni, mentre sugli esterni a destra Hetemaj giocatore di quantità dotato di un discreto spunto e a sinistra Sestu talentuosa ala capace di puntare al fondo per il cross o rientrare per il tiro. Coppia d’attacco, gli inossidabili Thereau e Pellissier (con Paloschi pronto a subentrare). La squadra è concepita per tenere lo 0-0 e poi provare ad affondare il contropiede rapidamente con gli esterni e le due punte, per far ciò necessitano di grande intensità che nella gara di Parma non si è palesata anche per un avversario che trotterellava in campo.

Punti di forza Senz’altro la catena di sinistra Dramè-Sestu in grado di appoggiare la manovra offensiva con corsa e tecnica e non è da sottovalutare il mestiere di Pellissier nel saper leggere le situazioni in area di rigore e sfruttare le occasioni, occhio anche a Radovanovic e al suo tiro da fuori area, contro il Napoli ha già pescato il jolly una volta quando giocava a Novara. Punti deboli La squadra nel suo complesso non è dotata di grande tecnica, il campo del Bentegodi è finalmente un bel prato su cui si può far girare bene la palla e questo dovrebbe essere un vantaggio per il possesso del Napoli, inoltre la linea difensiva è composta da giocatori tutti abbastanza alti e quindi attaccabili nel breve dagli attaccanti azzurri.

Andrea Iovene

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Articolo modificato 30 Ago 2013 - 08:27

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Scritto da
redazione