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Insigne: “Spero di segnare 15 gol con Benitez. Mertens? Nessuna rivalità”

Quant’è bravo Dries Mertens, quant’è bravo Juan Maria Callejon, quant’è importante Marek Hamsik. Tutto vero, ma nella cartina geografica del Napoli d’attacco, nella regione in cui abitano gli esterni e i trequartisti, dov’è finito Lorenzo Insigne? Destinato alla panchina? Ridimensionato forse dal fascino dei due nuovi acquisti di rango? No, affatto. Chi conosce bene Benitez assicura di no: il piccolo Lorenzinho, uno dei più brasiliani in organico, conquisterà nuovi spazi anche con lo spagnolo che lo impiegherà con più frequenza dietro l’unica punta nel modulo 4-2-3-1, ma dovrà ovviamente a sfruttare ogni occasione per spingere più in là il suo talento nelle due più importanti competizioni: il campionato e la Champions League.

Sotto osservazione Nell’annata che porta diritto al Mondiale in Brasile, Insigne può giocarsi tutte le sue carte al tavolo della concorrenza. Ma deve soprattutto convincere Benitez, saltate ormai le vecchie gerarchie all’indomani della partenza di Mazzarri. E così Insigne, come del resto Inler, Cannavaro, Britos, Fernandez e il portiere Rafael, dovrà raddoppiare gli sforzi, ma il talento e l’ostinazione non gli mancano, i colpi ad effetto nemmeno: “Benitez e Mazzarri sono due grandi allenatori – ha spiegato ieri l’esterno durante l’incontro con i tifosi a Folgarida – ma sono moduli diversi. Il tecnico ci insegnerà tanto, lo seguiremo fino alla fine. Preferisco giocare sulla fascia sinistra. Nessuna rivalità con Mertens, dobbiamo convincere Benitez, l’importante è essere uniti. Sono pronto a sacrificarmi anche a destra”. L’idea dell’allenatore è quella di poter disporre ad ogni occasione di due elementi per ruolo, così da garantire in qualsiasi fase del match il ricambio. Ed ecco che sulla fascia sinistra, la zona prediletta da Mertens, che è la stessa di Insigne, sarà inevitabile assistere ad un leale duello tra i due. Come del resto sull’altro versante la scheggia Callejon dovrà guardarsi dagli assalti di Maggio, Pandev e all’occorrenza di Behrami, mica tipi disponibili ad arretrare di un millimetro.

Staffetta E così, in attesa del centravanti di livello internazionale, Benitez ha già avvertito tutti: “Farò il turn over” chiamato a rispondere proprio sulla presenza dei due folletti Mertens e Insigne, entrambi perfettamente a loro agio sul corridoio di sinistra. E d’altraparte è giusto così: magari il belga partirà titolare, ma Lorenzinho, che ha ricevuto i complimenti del nuovo tecnico per l’Europeo giocato con l’Under 21, potrà esibirsi al centro o magari destra, con l’esperienza già vissuta sul pianeta Napoli da sfruttare. Un vantaggio non indifferente. Lui, sotto gli occhi dei genitori, ieri ha aggiunto: “Provo tante emozioni per la mia squadra e credo che lo stesso sia per tifosi. Numero di maglia? Avrò sempre il 24. La numero 10 è giusto che sia stata ritirata, resta di Maradona. L’esperienza con l’Under 21? Bello giocare l’Europeo, mi ha fatto maturare. Se la Juve mi propone il doppio dello stipendio vado? No”. Poi un bambino gli ha chiesto quanti gol farà: “Due vanno bene? No, dai, spero 15. Il Mondiale 2014? Un sogno di tutti i ragazzi, voglio far bene col Napoli per conquistare la fiducia di Prandelli. Il mio idolo resta Del Piero”.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Articolo modificato 19 Lug 2013 - 08:44

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Scritto da
redazione