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9 partite, 27 punti in palio, un obiettivo da raggiungere a tutti i costi. E allora tanto vale cercare di capire quanto sarà difficile ottenere la seconda piazza, analizzando tecnicamente il calendario che si pone di fronte al Napoli di Mazzarri.

Si comincia sotto Pasqua, alle 21 del sabato, nell’Olimpico di Torino. I granata di Ventura sono reduci da una vittoria ottenuta sotto gelo e neve contro la Lazio, dopo un periodo di risultati poco buoni. Partita tatticamente dura, ma forse l’esempio della partita d’andata, dove gli azzurri furono quasi abulici, avrà fatto capire a Mazzarri come imbrigliare il 4-2-4 granata e il loro quasi irritante possesso . Per questa partita comunque difficoltà media “++”.

Poi si ritorna al San Paolo, per Napoli-Genoa, otto giorni dopo, sotto le luci dei riflettori. In vista di un finale di campionato di alto livello, i 3 punti sono da mettere in cascina senza discussioni, anche se i grifoni sotto Ballardini hanno ritrovato voglia e un minimo di gioco, ottenendo sì nelle ultime tre partite tre sconfitte, ma a cospetto di Fiorentina, Milan e Roma (e quasi tutte immeritate). Segno “+” per questa partita, difficoltà bassa.

Ma è il 14 di aprile che ci sarà la battaglia campale. A San Siro c’è Milan-Napoli, anche in questo caso sotto la luce dei riflettori (sia materiali che mediatici). Partita da pronostico 1X2, e bisognerà capire come le due squadre arriveranno al big match dal punto di vista atletico. C’è da “sperare” che un Milan affaticato da una lunga rincorsa ai piani alti ed una Champions vissuta al 100% sia lontano da quello ammirato nel mese di febbraio-marzo. Partita da difficoltà massima, “+++”.

Lo sprint finale però non si conclude certo a Milano, perchè al San Paolo la settimana successiva arriverà un altro avversario da non sottovalutare, il Cagliari. Difficile prevedere la classifica in quel momento, però tutto lascia pensare che la salvezza al 21 di aprile per i sardi sarà già cosa fatta, e le motivazioni nel finale di stagione possono fare la differenza. Stesso discorso per Napoli-Genoa, partita da vincere senza se e senza ma. Difficoltà bassa, “+”.

Se per il Cagliari la salvezza potrà essere già messa in archivio a breve, per il Pescara, il 28 di aprile, potrebbero già scorrere i titoli di coda di una stagione finora tortuosa. La trasferta all’Adriatico è un altra opportunità ghiotta, visto che i delfini ormai hanno smarrito la trebisonda. Dopo un girone d’andata sofferto ma condito da alcune vittorie infatti è arrivato solo un misero punto nelle ultime 10 giornate. Anche questa partita da portare a casa, difficoltà bassa “+”.

Dopo due partite più abbordabili, non mancherà però un’altra giornata delle grandi occasioni al San Paolo. Il 5 maggio arriverà l’Inter di Stramaccioni (e la data per gli ospiti speriamo si rivelerà infausta come 11 anni fa), anch’essa alla ricerca di un senso per il suo finale di stagione. Senso che in questo momento si può solo chiamare Europa League, visto il distacco dal gruppo per la corsa al secondo-terzo posto. Il fattore San Paolo ha sempre influito nelle sfide con i nerazzurri, quindi con un po’ di giusto ottimismo si può dare difficoltà media a questo scontro, “++”.

Poi il Napoli dovrà andare nella tana della bestia nera degli ultimi anni, il Bologna. Fu ad aprile di due anni fa che il Napoli ottenne l’ultima vittoria (gol di Hamsik e Mascara) prima di perdere al San Paolo con l’Udinese e dire addio al sogno scudetto, ed è sempre lì che dodici mesi fa si affievolì quasi del tutto il sogno Champions. Infine  le due sfide di dicembre sono le più fresche nella memoria. Il Bologna di quest’anno di Pioli gioca bene, ma è vulnerabile in difesa, specie da quando il tecnico ex Chievo ha impostato la squadra con un trequartista (Diamanti) e due attaccanti (Gabbiadini e Gilardino). Partita comunque insidiosa, da “++”.

L’ultima dell’anno al San Paolo sarà contro il Siena, alla 37a, ed anche qui i tre punti sono d’obbligo. I bianconeri però stanno lottando con unghie e denti per restare nella massima categoria, nonostante una stagione travagliata da tanti problemi (penalizzazione, caso Montepaschi, partenze di Calaiò e Neto) e certamente non lasceranno gli scudi a casa. Partita però da difficoltà bassa, “+”.

Infine, la chiusura è col botto, con la trasferta di Roma sponda giallorossa. Da cancellare nella memoria la goleada dell’andata, la Roma di Andreazzoli è di tutt’altra pasta rispetto a quella franosa e fragile in difesa dell’epoca di Zeman, ed ha un Totti stradeluxe. E poi per la proprietà americana un altro anno fuori dalle coppe sarebbe una mazzata in tutti i sensi, perciò ci si aspetta che il 19 di maggio all’Olimpico l’ambiente sarà molto caldo. Per questo, difficoltà massima, “+++”.

In definitiva, calendario abbordabile, con 3 big match difficili da interpretare (Milan e Roma in trasferta, Inter in casa) ed altre 6 partite dove, se si vuole il secondo posto (considerate la qualità e la quantità delle avversarie in corsa), almeno 4 vittorie sono d’obbligo.

 

Articolo modificato 22 Mar 2013 - 15:14

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Scritto da
redazione