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Ricco sì, ma non tanto bello. San Paolo “panciuto” salvadanaio, San Paolo slot-machine, dove in talune occasioni il flusso pecuniario generato è come quello dei fiumi in piena. San Paolo pure munito di fascino incontestabile, di personalità unica, derivante da una storia più che cinquantennale. Pregna di significati, di capitoli e risvolti unici, mai banale. Confusa nella leggenda, quando i novantamila e più (con in aggiunta decine aggrappati ai pali dei riflettori) ammiravano le gesta del “Più” di tutti i tempi, tale Diego.

SE FOSSE UOMO – Se volessimo personificarlo, lo stadio degli azzurri sarebbe un ricco e piuttosto attempato signore pieno di charme e ben ferrato sull’arte della seduzione. Con la quale, però, prova a mascherare (non sempre riuscendovi) le ben distinguibili carenze estetiche. Insomma piuttosto bruttino, a rifletterci su a volte quasi inguardabile. Ma questo è un altro aspetto, che potrà e dovrà in futuro essere destinatario di appropriati correttivi. Se non dovesse andare in pensione, essere cioè sostituito da uno nuovo. Perché se diventasse al contempo bello e fascinoso, potrebbe dire molto di più in tema di incassi, diventare una vera e propria isola del tesoro, come del resto ne sono spuntate tante in tutto il mondo.

RECORD SERVITO – Ecco, restando in tema, va rimarcato ancora una volta che quello di venerdì notte, quel Napoli-Juve sempre più travolgente da un punto di vista emotivo, ha travolto pure il precedente record di incassi riguardo al campionato. Sugli spalti in 58.143, per un forziere mai tanto ricco in serie A, riempito all’inverosimile da ben 2.815.220 euro. Perdindirindina! Avrebbe esclamato il re della risata, Totò. E va altresì ricordato che il record di incassi (e non di presenze) appartiene sempre allo storico Napoli- Chealsea della scorsa stagione. Ottavi di finale di Champions, con 52.495 sugli spalti e 3.153.376 euro in cassa.Se il Napoli dovesse ripetere la fantastica esperienza europea, di sicuro tali cifre conoscerebbero il loro superamento. Intanto s’è limato il record precedente del 9 gennaio 2011, Napoli-Juve (3-0) con 58.666 ad assistere e 2 milioni e 77 mila euro totalizzati, superiore anche a quello della stagione successiva, 2011/12 (ancora Napoli-Juve, 3-3) , con 57.402, corrispondenti a 1.872.096 euro.

ANCORA CIFRE – Tanto vale però dirla tutta. Poiché c’è da ricordare che il record d’incassi di tutti i tempi del San Paolo, però, appartiene al Mondiale di Italia ’90. E, nella fattispecie, alla semifinale Italia-Argentina del 3 luglio 1990, persa ai rigori dagli azzurri con la Selecion di Maradona: quasi 7 miliardi delle vecchie lire (oltre 3 milioni e mezzo di euro). Quando però a Fuorigrotta arrivarono in più di novantamila. Ci siamo e quindi proseguiamo. Nella scorsa stagione (2011/12) al San Paolo quasi un milione e centomila presenze, con un picco di 60.074 per Napoli-Bayern (poco meno della capienza limite), originando un incasso totale (fra campionato e coppe) di 26 milioni e 800 mila euro (16 milioni per il campionato), con una media globale di 42.177 spettatori.
FUTURO – Per la stagione in corso si vedrà. E allora, con più posti e più comfort dove si arriverebbe? Questo non si sa. Però se per un Napoli-Perugia nel ’79 si superò quota 90 mila, se per l’incontro col Real Madrid di Coppa Campioni (’87) si arrivò ad oltre 85 mila, uno stadio che possa diventare una vera, propria e confortevole casa del tifoso (quello vero), pay-tv e tessere varie permettendo, quanti ne potrebbe accogliere? E quanti primati cadrebbero?
Fonte: Corriere dello Sport

Articolo modificato 4 Mar 2013 - 12:22

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Scritto da
redazione