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La vittoria con la Roma è servita ad incoraggiare la squadra che ora si allena con il sorriso sulle labbra, senza riportare segnali di stanchezza. Si lavora con il morale alto. Tutti abili ed arruolabili. Tutti uniti per il bene della squadra. La situazione ideale, auspicata peraltro da ogni allenatore. Figuriamoci da Mazzarri che punta molto sull’armonia del gruppo per curare i dettagli e perfezionare i meccanismi tattici.  Non c’era Pablo Armero, impegnato a Roma per le visite mediche. A Castelvolturno è giunto in serata ed ha avuto un primo colloquio con il suo nuovo allenatore. Vi sarà sicuramente oggi pomeriggio quando Zuniga ed Inler lo introduranno nello spogliatoio presentandolo agli altri compagni. Difficilmente il colombiano, che si è allenato fino alla settimana scorsa con l’Udinese, sarà impiegato con il Palermo. Ma sarà convocato e s’accomoderà in panchina per prendere confidenza con il clima del San Paolo. Qualche giorno ci vorrà per memorizzare i movimenti che richiede Mazzarri agli esterni e per conoscere meglio sul piano calcistico i nuovi compagni. Di sicuro a Firenze entrerà in ballottaggio per un posto in squadra dal primo minuto, oppure a gara in corsa. Armero scalpita per ritornare quello che nel campionato scorso venne giudicato il migliore esterno sinistro del torneo.

BRITOS . Quasi certamente con il Palermo sarà la confermata la formazione che ha battuto la Roma. Del resto, è quella che ha fornito la risposta più confortante sotto il profilo tattico ed agonistico degli ultimi mesi, perché cambiarla? Anzi Mazzarri s’aspetta ulteriori passi avanti nell’applicazione sia degli schemi difensivi che offensiva. Agirà di nuovo Britos davanti a De Sanctis con ai lati, Campagnaro e Gamberini. E’ la seconda gara di fila che l’uruguagio rimpiazza Cannavaro. Se dovesse dare delle garanzie, potrebbe condizionare anche le scelte di mercato del Napoli sul difensore da prendere a gennaio. Sotto la lente di ingrandimento anche Campagnaro. Con l’arrivo di Armero e la disponibilità di Zuniga a destreggiarsi a destra, la concorrenza è aumentata.

INLER .  A centrocampo, Inler, che con la Roma non si è espresso al massimo, farà di nuovo coppia con Behrami. Ormai l’affiatamento tra i due è consolidato. Piuttosto, pare che il tecnico voglia prendere in considerazione l’eventualità di un impiego anche di Mesto nella zona centrale del campo per cui il Napoli stia meditando di non prendere un altro centrocampista al mercato di gennaio. Ma c’è tempo per riflettere e farsi un’idea intelligente. In cabina di regia, urge un elemento che possa dare il cambio ad Inler o Behrami (quest’ultimo è anche diffidato) nel corso del girone di ritorno dal momento che né Dzemaili, per caratteristiche tecniche, né Donadel, per autonomia, offrono piena affidabilità.

PANDEV.  In attacco fiducia piena a Goran Pandev che al rientro da titolare, domenica scorsa, ha regalato qualità e geometrie dalla trequarti in su, oltre all’assist per il primo gol di Cavani. Il macedone è una pedina tattica fondamentale per il gioco di Mazzarri. Riesce a velocizzare il gioco nelle ripartenze e ad avere genialità nelle esecuzioni che consentono al Napoli di acquistare imprevedibilità e pericolosità nella fase attiva. Per Insigne, che nella gara di andata con il Palermo sostituì proprio il macedone, che era squalificato, si profila un impiego nel corso della partita, quando magari ci sarà bisogno di fantasia ed abilità nell’uno contro uno. Sicuramente una freccia preziosa nell’arco di Mazzarri.

Fonte: Corriere dello Sport

Articolo modificato 11 Gen 2013 - 13:01

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Scritto da
redazione