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Pulga, tecnico del Cagliari: “Voglio che i miei diano il massimo”

Cagliari-Napoli, ovvero il colore rosso per un toro. Mai paragone è più azzeccato, visto che Cagliari e i cagliaritani storicamente vedono in questa gara l’ispirazione massima per poter chiedere ai propri giocatori di dare il massimo. C’è astio tra le tifoserie da circa quindici anni e le ragioni sono nascoste dietro ad uno spareggi per restare in A giocato al San Paolo nel lontano ’97 dove il Cagliari sfidò il Piacenza per cercare la salvezza e, a detta di tutti, i tifosi napoletani spalleggiarono gli emiliani fino a spingerli a vincere quella gara, condannando il Cagliari al baratro della B. Da allora è guerra aperta, il Napoli non deve passare a Cagliari, bisogna fermarli e, perché no, cercare di batterli.

Ed ecco quindi arrivare, puntuali, le dichiarazioni del tecnico sardo di turno, questa volta l’attuale Ivo Pulga, rendere effervescente l’ambiente prima del match, con le sue dichiarazioni rilasciate a Sportmediaset: “So che la gara è molto sentita per quanto successo diversi anni fa. Noi speriamo di replicare la grande prestazione fatta a Milano e raggiungere un risultato positivo per i nostri tifosi: dobbiamo dare il massimo, voglio vedere i miei giocatori uscire dal campo con le maglie piene di sudore“.

Sudore e sangue, sembra questo il motto, mai mollare quando dall’altra parte ci sono i colori azzurri del Napoli. Sperando che rimanga una battaglia puramente calcistica, questa gara nasconderà insidie che vanno al di là dell’aspetto puramente tecnico-tattico, considerando la carica agonistica che i tifosi cagliaritani e gli addetti ai lavori stanno dando all’evento. L’arma in più potrebbe essere proprio l’inganno psicologico nel cercare di voler a tutti i costi vincere il match, con i sardi nettamente meno esperti degli azzurri, ma di certo più brillanti e riposati rispetto alla squadra di Mazzarri. Conteranno di più i benefici relativi al riposo oppure la stanchezza accumulata nella gara di coppa a determinare la prestazione? Fattori fondamentali per decidere un match delicato come quello di lunedì, ma è pur vero che l’aspetto mentale non è da sottovalutare, e le esperienze ultime potrebbero dire che il Napoli ha in mano la possibilità di gestire il fattore psicologico, che potrebbe scoprire la fragilità di una squadra, quella sarda, forgiata su di un gruppo solido e compatto, ma che spesso ha peccato di mancanza caratteriale per portare a termine le gare. Tocca a Mazzarri imbrigliare le menti avversarie.

Articolo modificato 24 Nov 2012 - 12:14

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Scritto da
redazione