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Video Amarcord – ’84-85, Napoli-Milan per nostalgici, fango, lotta, falli da rigore non visti e fair play d’altri tempi

Era una domenica di fine Ottobre quando, nell’aquitrino del San Paolo, il Napoli di Marchesi andava alla conquista del Milan di Liedholm, non ancora irresistibile in quegli anni, caratterizzati dalla retrocessione e dallo scandalo scommesse. Era il primo campionato di Sua maestà Diego, che già regnava sovrano nei cuori dei tifosi partenopei. Era dai suoi piedi che ci si aspettava il lampo, il colpo di genio, la scossa che avesse abbattuto la muraglia rossonera che, all’epoca, si chiamava Baresi, Battistini F.Galli e Tassotti. Quattro difensori da far paura, quattro mastini per i “leggerini” attaccanti azzurri, che, oltre a Diego, piccolo e tarchiato, poteva contare solamente nella stazza fisica di Penzo, visto che anche Dal Fiume puntava su tutt’altre caratteristiche tranne che quelle fisiche. E la partita, che si apprestava ad essere una battaglia di fango e scivolate senza freni, avrebbe richiesto proprio qualcuno che di fisico avesse potuto costruire le basi per una vittoria.

Nulla di tutto questo, si gioca di fino e si resta in equilibrio, e la scelta non sembra essere sbagliata, anche perché il Napoli crea tanto, con Maradona in primis, che ogni tanto viene supportato da Bertoni, connazionale a cui si chiedeva la migliore assistenza possibile, e da Celestini, giovane e lucido sui campi appesantiti più di qualche altro compagno di squadra. Non resta a guardare il Milan, che trova in Hatley e Virdis, in palla e pronti a sfruttare le disattenzioni o le nefandezze di un terreno ingannevole, due pedine sempre imprevedibili.

A supportare gli azzurri uno stadio stracolmo nonostante la pioggia, che strozza l’urlo del gol in alcune occasioni, quando Maradona supera Galli e Baresi in slalom, con la punta del piede spinge il pallone a fil di palo, dove le dita di Terraneo arrivano come la mano di Sant’Ambrogio a deviare quel tanto che basta per metterla a lato, ma in particolare quando, a pochi minuti dal termine, Terraneo in uscita su Bertoni travolge gambe, pallone e compagno di squadra; Agnolin, arbitro dell’incontro,  a due passi dice di proseguire, tra lo stupore dell’argentino e degli ottantamila di Fuorigrotta. Negli spogliatoi, Bertoni dirà che tutti possono sbagliare, e lo stesso Terraneo ammetterà che aver colpito anche l’argentino, in un quadro di correttezza e fair play che oggi sembra essere finito nel dimenticatoio.

Chiude i giochi l’intervista al maestro Liedholm che dirà che avrebbe voluto vincere…, nel suo solito stile, signorile e delicato, il barone lascia sempre il segno, anche quando le sorti di una gara sembravano aver delineato uno scenario diverso da quello che lui si sarebbe aspettato; il genio della dialettica, prima che della tattica. Zero a Zero finale, musi lunghi ma non troppo, il Napoli comincia ad assaporare la classe di Diego, il Milan getta le basi per costruire una corazzata che durerà nel tempo e che risulterà vincente a livello mondiale. Il campionato vedrà il  Napoli chiudere ottavo, mentre il Milan si fermerà al quinto posto, facendo spazio all’incredibile ed inaspettata vittoria del Verona di Osvaldo Bagnoli, per la prima volta campione d’Italia dei poveri.

Ecco il tabellino del match:

6^ giornata
Domenica 21 ottobre 1984
San Paolo, Napoli
NAPOLI vs MILAN    0-0
NAPOLI: Castellini, Bruscolotti, Boldini, Celestini, M. Ferrario (60′ Carannante), W. De Vecchi, Bertoni, Bagni, Penzo (80′ Caffarelli), Maradona, Dal Fiume – All.: Marchesi
MILAN: Terraneo, Baresi II, F. Galli, Battistini, Di Bartolomei, Tassotti, Verza, Wilkins, Hateley, Evani, Virdis – All.: Liedholm
Arbitro: Agnolin
Ecco il video dell’incontro:

Articolo modificato 17 Nov 2012 - 10:57

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Scritto da
redazione