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“All’Inter sono arrivato nel momento giusto ed ho vinto tutto. E adesso spero di fare la stessa cosa con il Napoli”. E’ questo il desiderio di Goran Pandev, come riporta il Corriere dello Sport, che ormai ha Napoli e il Napoli dentro di se. Fra pochi giorni ci sarà un nuovo appuntamento con la storia e la possibilità di alzare un nuovo trofeo e Goran ne è consapevole ma sa bene che non sarà facile vista la caratura degli avversari “Facciamo una premessa: i favoriti sono loro, com’è giusto che sia. Perché hanno il titolo di campioni d’Italia e non solo. Ma poi bisogna anche aggiungere che ce la metteremo tutta e che speriamo di farcela. Nel calcio, non esistono pronostici scontati e, come diceva Eto’o, le finali non si giocano ma si vincono”. 
 La sua avventura azzurra non era iniziata nel migliore dei modi per colpa di una condizione fisica non all’altezza e una stagione passata tra panchina e tribuna. Un gol facile sbagliato a Cesena e le critiche di addetti ai lavori e tifosi pronti a piombargli addosso, ma Mazzarri ha sempre creduto in lui fino alla partita della svolta “Se c’è una partita che ha cambiato la mia esistenza, è stata Napoli-Juventus, al San Paolo. Ero reduce da un momento non facile, giocavo poco e non stavo benissimo. Quella sera mancava Cavani, il cannoniere ed uno dei calciatori più rappresentativi. Sentivo il peso, ma ero pure tranquillo, anche se ne avevo passate tante: finì 3-3, eravamo due gol avanti a venti minuti dalla fine; e io avevo segnato una doppietta. Quella sera ritrovai d’incanto la fiducia e per cambiò tutto”. Da quel momento in poi la stagione in azzurro è cambiata radicalmente fino a conquistarsi la riconferma di Mazzarri e di De Laurentiis che, con una semplice telefonata con Moratti, hanno deciso che sarebbe stato lui il primo colpo di mercato per la nuova stagione. Il miglior modo per ringraziare allenatore e dirigenza della fiducia accordata è dimostrare la sua grandezza sul terreno di gioco “Intanto, spero di portare la Supercoppa a Napoli. Io sto bene e vedo che sono in forma anche i miei compagni. La preparazione ha portato benefici: è chiaro che nessuno è al massimo della condizione, né noi e né la Juventus, ma il lavoro fatto in ritiro a Dimaro e i risultati di queste recenti amichevoli hanno confermato che stiamo crescendo”. Una nuova stagione che presenta dei cambiamenti, uno su tutti l’addio del Pocho Lavezzi “E’ vero che si sono modificate alcune situazioni. La prima: ora non c’è Lavezzi e a me dispiace, a me manca tanto e manca anche ai miei compagni. Però va anche detto che qui ci sono giocatori di qualità. In attacco è rimasta la concorrenza ma per fortuna non sono problemi miei: dunque, deciderà l’allenatore. E infine, c’è rinnovamento a vari livelli: stiamo continuando ad insistere su una nuova identità tattica. Vogliamo restare ad alti livelli”. 
Sabato ci sarà la prima occasione con un trofeo che manca dalla bacheca del Napoli dal settembre del 1990 quando al San Paolo Maradona e Careca affondarono la Juve per 5-1, per poi buttarsi nell’avventura del campionato che mai come quest’anno potrebbe offrire delle sorprese “La gente mi chiede tanti gol: ma qui non è importante chi segna, semmai è importante ripetersi. Io per il momento preferisco non sbilanciarmi per dopodomani e continuo a pensare che sia giusto concedere qualche chance in più alla Juventus, che ritengo favorita pure nella lotta per lo scudetto, nella quale vanno inserite anche Milan e Inter. Non penso che i bianconeri possano risentire degli effetti del caso-scommesse, sono troppo bravi per distrarsi. E comunque in questi giorni sto provando sensazioni inedite, perché vedere tifosi cinesi con la maglia azzurra addosso dà soddisfazioni. Significa che il club sta tornando ad essere di sicuro livello. E’ la conferma che vincere a Napoli ha qualcosa di speciale”.

Fonte: Corriere dello Sport 

 

Articolo modificato 9 Ago 2012 - 09:48