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Uno schiaffo morale, un colpo di reni che ha totalmente spiazzato le concorrenti per la Champions (Lazio su tutte): con la vittoria ottenuta in Salento il Napoli si ricandida prepotentemente per il terzo posto e lo fa con le gambe, con il cervello e con il cuore.

L’undici azzurro ha avuto la meglio di un orgoglioso Lecce grazie ad una difesa attenta e a un centrocampo granitico. Blerim Dzemaili  e Walter Gargano hanno fornito una prestazione encomiabile per quantità e qualità, ma hanno avuto soprattutto il merito di scortare il raggio d’azione di Gokhan Inler, esaltandone così le sue caratteristiche.

Il numero 88 del Napoli è stato di gran lunga il migliore in campo, il vero faro dei partenopei. Lo svizzero non ha sbagliato un solo passaggio, dimostrandosi un abilissimo interprete della sciabola e del fioretto grazie ad interdizioni rocciose e suggerimenti illuminanti. Con Dzemaili e Gargano a sbrigare il lavoro sporco, Gokhan si sente più sicuro e riesce a dare il meglio di se trasformandosi così in quel giocatore indispensabile che sempre vorrebbe Walter Mazzarri.

Peccato che il ritorno di Ezequiel Lavezzi potrebbe mettere in crisi questa nuova alchimia tattica che esalta le doti di Inler. Senza il Pocho, però, i partenopei lì davanti hanno una marcia  in meno e perciò escludiamo che il Napoli guardingo visto al Via del Mare  sia lo stesso che vedremo sabato sera all’Olimpico.

Equivoci tattici, ambientamento lento ed una condizione fisica non proprio ottimale non hanno permesso al leone del presidente De Laurentiis di esprimere sul campo tutto il proprio talento. La speranza è che Inler riesca a fare la differenza anche con un bodyguard in meno sulla linea mediana. Di sicuro, però, quello visto oggi è il campione che tanto ci ha fatto stropicciare gli occhi ai tempi dell’Udinese e che i tifosi del Napoli sperano di applaudire da oggi in poi in maglia azzurra.

Marco Soffitto

Articolo modificato 25 Apr 2012 - 19:29