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Tim Cup 2011-2012
Semifinale, Ritorno
Stadio San Paolo, Napoli
NAPOLI V SIENA 2:0

Le pagelle

DE SANCTIS 6 – Il lavoro da sbrigare non è moltissimo. Il Siena esercita molta pressione, ma di veri pericoli verso la sua porta non ne arrivano. Appare però indeciso in un paio di frangenti in cui, fortunatamente, non ci sono conseguenze.

CAMPAGNARO 6 – Non combina disastri, ed è già una notizia. Si vede lontano chilometri che gioca con una paura matta di sbagliare, e qualche errore, seppure marginale, lo commette soprattutto quando all’inizio, Larrondo gira dalle sue parti. Niente, comunque, in confronto alle recenti prestazioni.

CANNAVARO 6,5 – Prestazione più che dignitosa del capitano che si divide i compiti di marcatura con Campagnaro, su Larrondo, a cui lascia davvero poche occasioni per mettersi in mostra. Ancora meglio quando se la deve vedere con Bogdani, che rappresenta lo stereotipo di attaccante che Cannavaro ama marcare, Drogba escluso, naturalmente.

ARONICA 6 – Partita di ordinaria amministrazione. Svolge diligentemente il suo compito senza strafare e senza commettere grossi errori. Mannini non crea grossi problemi così come non gliene crea Gonzales che gli subentra.

MAGGIO 6 – Come a Londra esce dopo mezz’ora di partita. Fino a quel momento è abbastanza vivo sull’out destro, mettendo un paio di volte in difficoltà Rossi, suo dirimpettaio di turno. Proprio in una proiezione offensiva, il fastidio muscolare che lo ha costretto a lasciare in campo. Stavolta, a differenza di Londra, il Napoli non paga dazio.

INLER 6 – Partita di grande sacrificio, quella dello svizzero, costretto a giocare molto più nella propria metà campo che in quella del Siena. Nel primo tempo trova però il modo di sfiorare la rete con una sassata dal limite sulla quale Brkic si supera. Dopo, un moto perpetuo a protezione della difesa arginando Vergassola e Brienza, tra i più intraprendenti nelle fila toscane.

GARGANO 5,5 – Esce stremato dopo un’ora di gioco. Giustificabile una serata sotto tono per chi, come lui, deve cantare e portare la croce, anche se, magari, non sempre con un livello qualitativamente impeccabile. Stasera è calato alla distanza, abbassandosi troppo e regalando metri preziosi al cospetto del centrocampo del Siena. Sostituzione giusta. 

ZUNIGA 6,5 – Paradossalmente, chiamato di nuovo a giocare a destra, è sembrato molto più disinvolto sul versante opposto, quello sinistro dove il colombiano rappresenta un palliativo.  Inizia davvero bene, vincendo a mani basse il duello con Belmonte. Passando a destra, invece, la sua partita diventa molto più di contenimento, attività che svolge senza intoppi.

HAMSIK 7 – Collante tra centrocampo ed attacco ha il merito di rifinire Cavani per il gol del 2:0. In mezzo al campo aiuta tantissimo la mediana, facendo tanto lavoro oscuro, ma prezioso in fase passiva. Nella ripresa, quando può, cerca di far salire la squadra creando i presupposti per il terzo gol, prima servendo Lavezzi che spreca e fallendo personalmente il gol della tranquillità, mettendo fuori da buona posizione.

LAVEZZI 5,5 – Non ha ancora smaltito i postumi dell’infortunio e la prestazione risulta molto al di sotto delle attese. Ha il merito di battere la punizione che genera il gol del vantaggio ed entra anche nell’azione del raddoppio. Dopo, nessuna nota di rilievo, tranne qualche calcio di punizione conquistato e poco più. Fallisce il terzo gol nella ripresa, dopo di che lascia il posto a Pandev.

CAVANI 7,5 – Sfiora il pallone nel gol del vantaggio, percorre 70 metri di campo per aprire e finalizzare il contropiede che frutta il raddoppio. Sfiora altri due gol nel primo tempo. Una spina nel fianco costante nella difesa del Siena. Un lavoro mostruoso in fase di ripiegamento che lo vede più volte impegnato sulla linea dei terzini. Non ci sono parole per questo straordinario attaccante. Speriamo che a Roma regali la ciliegina sulla torta.

DOSSENA 5,5 – Partita senza squilli di tromba. Entra quasi mai nel vivo delle azioni, e si limita a fare da cuscino alle discese di Belmonte e a non controbattere. Un’altra occasione sciupata dal lodigiano, ormai scavalcato da Zuniga nelle gerarchie di Mazzarri.

DZEMAILI 6 – Entra per dare energie fresche al centrocampo azzurro, in preda aVergassola e Parravicini fin troppo dominanti. Recupera qualche buon pallone e cerca di far partire il contropiede in cui, in un occasione, eccede come spesso gli accade, nel portare palla. 

PANDEV 6 – Al posto di Lavezzi per cercare di tenere alta la squadra e spingere il Siena lontano dalla trequarti azzurra. Fa in tempo per dare un pallone d’oro ad Hamsik che purtroppo non centra lo specchio della porta. Pochi minuti, ma buoni.

MAZZARRI 6,5 – Bisognava far tesoro degli errori di Londra ed in parte, l’allenatore livornese, l’ha fatto. Tempista quando toglie Gargano e Lavezzi per eccessiva stanchezza, dando spazio a Dzemaili e Pandev che con le loro energie hanno permesso di tenere  a bada il Siena. Miglioramenti anche nel pacchetto arretrato, anche se Larrondo, Bogdani e Gonzales non rappresentano un banco di prova ideale per un test di livello. Ma meglio così, ci mancherebbe. C’è una finale a Roma che aspetta gli azzurri. Quello che doveva essere fatto, è stato eseguito a dovere.

 

Articolo modificato 21 Mar 2012 - 23:37