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Archiviati gli impegni di Champions, tra gioie (del Napoli) ed i dolori (dell’Inter), torna il campionato e proprio le due compagini appena citate incroceranno i loro destini nel posticipo di domenica sera, al San Paolo.
Questa, forse più delle altre, sarà la partita più delicata della stagione, per entrambe le squadre, per comprendere definitivamente a cosa possano ambire Napoli e Inter, almeno per quando concerne la Serie A.

Due squadre che stanno attraversando un periodo di forma, fisica, tecnica e psicologica, in totale controtendenza: gli azzurri di Mazzarri sono tornati a viaggiare sulle ali dell’entusiasmo dopo le due vittorie di fila in campionato più la roboante vittoria in Champions contro il Chelsea; i nerazzurri sono in caduta libera, portando in dote un pareggio e ben sei sconfitte (tra coppe e campionato) nelle ultime sette partite.

E’ ovvio che, al di là del rispetto che si deve ad una squadra del calibro e del blasone dell’Inter, il Napoli ha il dovere e tutte le possibilità di portare a casa tre punti, a dir poco vitali, in ottica non solo Europa League, ma addirittura in chiave qualificazione in Champions League, un libro chiuso in maniera, forse, troppo prematura.
Guai, però, a scendere in campo pensando di aver vita facile contro una squadra in crisi profonda; non si può scherzare con l’orgoglio ferito di una squadra che non riesce più a ritrovarsi. Ranieri e i suoi venderanno cara la pelle nello stadio in cui hanno, poche settimane or sono, concluso la loro avventura in Tim Cup: ancora vivo nella memoria dei tifosi partenopei la doppietta con cui Cavani spense ogni ambizione nerazzurra.

Domenica sera sarà un’altra storia, un’altra pagina da raccontare e di emozioni da descrivere. Napoli v Inter rimane comunque una classicissima del calcio italiano. Da sempre questa partita ha potuto vivere sulla bellezza dei duelli tra fuoriclasse assoluti: negli anni ’80 era Matthaeus contro Maradona il leit motiv, oggi invece Cavani e Milito sono le armi più affidabili per poter far male.

L’anno scorso finì in pareggio, forse il più bel pareggio della storia recente azzurra, quello che consentì al Napoli di qualificarsi matematicamente in Champions League. Fu un pareggio forse troppo “tranquillo” ed annunciato alla vigilia, ma l’Inter era già sicura del suo secondo posto e con una finale di Coppa Italia da disputare, mentre al Napoli sarebbe bastato un punto per consolidare definitivamente il terzo posto. Inevitabilmente, il pareggio fece contente tutte e due le squadre, alimentando il solito strascico di polemiche.

In quella partita Cavani mancò all’appello per squalifica, così come stasera mancherà Hamsik, appiedato dal giudice sportivo per cumulo di cartellini gialli. Sarà una grave perdita per il Napoli poichè lo slovacco stava sempre più calandosi nel nuovo ruolo ritagliato per lui da Mazzarri. Un ruolo che forse lo vede giocare un pò più lontano dalla porta, ma che gli consente di stare più nel vivo del gioco, aiutando all’occorrenza anche il centrocampo, dando così anche una logica alla scelta di Dzemaili come suo sostituto. Anche l’Inter dovrà rinunciare a molti elementi, Alvarez, Ranocchia, Guarin e soprattutto Maicon, ai box dopo l’infortunio rimediato a Marsiglia. Milito guiderà l’attacco nerazzurro supportato da Forlan o Pazzini, con Sneijder a supporto delle due punte.

In attesa del posticipo,  il Napoli potrà anche vedere in anticipo il risultato di alcune delle dirette concorrenti per la zone calde della classifica, e non è un fattore di poco conto. Lazio, Udinese e Roma sono impegnate in incontri non proibitivi ma che potrebbero comportare delle difficoltà contro, rispettivamente, Fiorentina (in casa), Bologna (all Dall’ara) e Atalanta (a Bergamo). Vincere con l’Inter e guadagnare qualche altro punto sulle dirette rivali metterebbe la classica ciliegina sulla torta su una settimana praticamente perfetta. Crediamoci. Si può.

 

Articolo modificato 26 Feb 2012 - 15:32

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Scritto da
redazione