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Calcio Napoli e tifo organizzato, spuntano presunti patti criminali

Non c’è pace sotto l’aspetto extracalcistico. Dopo l’arresto degli undici elementi appartenenti al clan ultras “Bronx”, il procuratore aggiunto di Napoli Melillo ha ritenuto doveroso spiegare alcuni dei meccanismi deirvati dai rapporti con i giocatori: “Alcuni calciatori del Napoli mantengono i contatti con i gruppi di ultrà anche perché ritengono che questi ultimi possano influire sulle scelte della società al momento del rinnovo del contratto”. Un esempio emblematico sarebbe il caso di Lavezzi, ascoltato in riferimento alla presunta amicizia con il boss Lo Russo, sul quale l’argentino riferì di non essere a conoscenza della sua radice malavitosa. Dopo le dichiarazioni di Santacroce sulla sua posizione relativa ai rapporti con il capo ultras Fuccia, emerge che anche altri calciatori azzurri conoscevano quest’ultimo, ma in maniera più distaccata rispetto all’ex centrale prelevato dal Brescia, il quale era solito regalare al Fuccia maglie di giocatori partenopei. L’abitazione del capo ultras è sotto i riflettori poichè sarebbe il quartier generale dove si organizzavano i “raid” relativi alle partite sotto accusa, e cioè Napoli-Atalanta, a seguito dei quali rimasero feriti 13 agenti della polizia di Stato; a Udine il 7 febbraio 2010, in occasione dell’ incontro Udinese-Napoli, a Bucarest (Romania) il 30 settembre 2010, in occasione della gara di Europa League Steaua-Napoli, e ancora, a Napoli, il 21 ottobre 2010, in occasione della gara Napoli-Liverpool: In quest’ ultima occasione furono aggrediti e feriti, in diverse circostanze, sette turisti inglesi e cinque agenti della Polizia di Stato. Lo stesso Melillo ha poi affermato come al San Paolo ci siano diversi gruppi ultras ostili alla società, rea di non appoggiare le linee poco ortodosse degli stessi, propensi ad utilizzare atteggiamenti violenti e non inclini al sano svolgimento delle attività di tifo organizzato nell’impianto di piazzale Tecchio. Storie molto lontane da quelle che è la posizione della stragrande maggioranza dei tifosi azzurri, a cui poco importa di andare a fare la “caccia all’uomo” e a destabilizzare un ambiente solamente per nutrire il proprio spirito violento e irrispettoso nei confronti dei tifosi avversari e delle forze dell’ordine. La squadra attualmente ha bisogno di ben altro …..

Articolo modificato 17 Feb 2012 - 02:39

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Scritto da
redazione