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L’Italia, sotto la morsa del freddo polare, nelle ultime ore, si sta tramutando in un “simpatico” ghiacciolo a forma di stivale.

Piacevole da osservare, perchè le diverse cartoline offerte nel corso delle ore  dalle varie città, avvolte da un sontuoso manto di bianca e gelata neve, mostrano scenari  affascinanti ed insoliti, ma, a farne le spese sono tutti gli altri sensi unitamente alla “ sensibilità”, attribuendo a quest’ultima parola il significato più materiale e terreno dle termine.

Napoli non poteva rivelarsi da meno, non si tira mai indietro, non può mancare all’appello, soprattutto quando si chiama in causa il fattore “spettacolarità paesaggistica” ed esibisce, così, in bella mostra, il suo sontuoso Vesuvio ornato di imponente neve.

Era previsto che la precipitazione che sta paralizzando l’intera nazione arrivasse ad imporsi in Campania nel corso della prossima notte, ma, ha deciso di accelerare i tempi, questo è assodato.

 Troppa era forse la voglia di gemellarsi con il “vulcano buono.”

Così,  gli azzurri di scena al San Paolo, proprio stasera, dovranno confrontarsi non solo con il Cesena, ma sono chiamati ad osteggiare anche e soprattutto questo clima polare che in maniera assai poco congeniale si sposa con le tradizioni partenopee.

Chist’ è o paese do sole!”.

Ma, considerando che ultimamente il sole ha scelto di andare in vacanza altrove, una Napoli versione “settentrionale” sarà la location sulla quale si inscenerà, tra “qualche fiocco” di ora,  la seconda partita del girone di ritorno di questo campionato.

Come se gli azzurri non avessero già abbastanza grane, ci si mette anche il freddo vento polare a soffiare contro.

Seppure il capoluogo partenopeo sia una delle città che presenta “il meno peggio” contesto e sui cui si presume non si imbatterà il fardello della sospensione della gara, non è da escludere che un’ autorevole voce in capitolo, nell’imporre le decisioni riguardo gli 11 da schierare, sia dettata proprio dalle condizioni climatiche avverse.
La logica imporrebbe di schierare una squadra “muscolare”  al cospetto di un clima al quanto rigido. Gettare nella mischia gente con una fisicità che meglio si presta a combinare “spirito di sopportazione” al cospetto di un simile clima  e, al contempo, capacità di imporre il gioco su un campo che, senza dubbio,  sarà al quanto ostico ed ostile, è la migliore strategia sulla quale puntare. Soprattutto, sarebbe azzardato e rischioso schierare calciatori reduci da infortuni e/o che si presentano “tendenzialmente predisposti” ad imbattersi in un infortunio. Nell’ultima categoria rientrano coloro i quali rasentano, da qualche match, particolari segni di stanchezza e/o autori di prestazioni deludenti, soprattutto sul piano della tenuta atletica.

Mentre, vista sotto quest’ottica, ci piace di più la squalifica di Lavezzi, in quanto, in una partita simile, uno scontro con un avversario, piuttosto che “un’incursione di troppo”, si sarebbero potute rivelare deleterie per il Pocho.

Meglio che stia in tribuna e lasci “il lavoro sporco” a un Goran Pandev che è sicuramente in grado di cimentarsi in un contesto del genere producendo un’ottima prestazione.

Lo stesso discorso è estendibile a Britos, tanto disorientato quanto smarrito a Genova. Meglio “tenerlo in caldo” per riproporlo in un momento migliore, al cospetto di premesse in grado di favorirne maggiormente una performance positiva. A centrocampo il ritorno di un “leone” come Inler avrebbe ragione di esistere, così come la riproposta di Zuniga al posto di Maggio.

Ma, in situazioni come questa, le valutazioni da fare sono molteplici e solo chi ha una totalitaria ed esaustiva conoscenza delle condizioni psico-fisiche dei componenti della rosa, può essere in grado di stimare, tra loro, coloro i quali appaiono maggiormente in grado di tramutarsi in “guerrieri polari della notte.”

Tuttavia, considerando che la maggior parte delle partite sono state rinviate, non sarebbe così errato, forse, dare anche al Napoli e al Cesena la possibilità di sfidarsi allorquando il manto erboso del San Paolo sarà in grado di assumere un volto maggiormente “ospitale.”

Soprattutto per evitare l’insorgenza di spiacevoli infortuni, dentro e fuori dal campo. Così come è avvenuto nel corso di questa stagione, al cospetto del violento nubifragio che si è abbattuto sulla città di Napoli, alla vigilia di Napoli – Juventus.

 

Luciana Esposito

 

Articolo modificato 1 Feb 2012 - 18:47

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redazione