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Finalmente una serata senza frenesie. Ne avranno giovato i cardiopatici, dopo le ultime tribolanti giornate. A dirla tutta il pubblico napoletano ne aveva bisogno, sopratutto in funzione del prossimo impegno di Champions. Serata all’insegna del calcio champagne sotto una pioggia battente, con marcature poco asfissianti e  giocate d’alta scuola, anche da parte dei salentini (vedi numero di Muriel sul salvataggio di Fideleff), con gli azzurri belli e concreti, dopo un inizio a singhiozzo dovuto anche dalla caparbietà di un Lecce gagliardo per venti minuti di gioco abbondanti, con un Muriel davvero interessante, a tenere in ansia uno schieramente difensivo di certo privo di “fulmini di guerra” in grado di mettergli la museruola. Dopo il lampo di Lavezzi che frutta il vantaggio però, tutto si disintegra in modo naturale, con il Lecce che torna nei panni dell’agnello sacrificale, ed il Napoli ad interpretare il famelico lupo, con un Pandev ad alti livelli (nel ruolo di Hamsik, tenuto a riposo precauzionale ed entrato a 20 minuti dal termine) e Matador Cavani che non sbaglia alla prima occasione utile, servita al bacio dal macedone. Prima della fine della prima frazione anche Dzemaili partecipa alla festa. Nel secondo tempo Cavani chiudi il cerchio mettendo dentro un assist delizioso di Lavezzi, uomo-forbice capace di tagliare le difese come carta pesta. Buona la prova da centrale di Aronica, mentre i due giovani argentini Fernandez e Fideleff hanno ancora molto da imparare dal calcio italiano, sia per il senso della posizione, che per i movimenti, ancora privi di un criterio tattico concreto. Per ora la vera alternativa sembrerebbe Fernandez, con Fideleff leggermente indietro, in attesa del rientro di Britos, il quale potrebbe scalzare entrambi. Inler non gira come dovrebbe, ha qualche pausa di troppo e, in tutta sincerità, stasera ci è sembrato fuori fase e bisognoso di rivedere le suè priorità, interdizione e circolazione della palla, resettando il contagiri dei lanci, troppo spesso fuori misura. Il connazionale Dzemail è invece la nota lieta della serata, al di là dl gol, è sembrato sicuro di sè e incisivo nelle ripartenze palla al piede. Potrebbe risultare fondamentale in un discorso di coabitazione con Gargano, in fase calante, per non dire in un leggero stato confusionale. Compitino per la sufficienza per Maggio, a cui si contrappone la precisione di Dossena dall’altra parte del campo, con discese e cross precisi, duetti con Lavezzi e tanta quantità che fa bene ai polmoni del centrocampo azzurro. Immenso Lavezzi, solito trascinatore, a cui manca purtroppo la conclusione, pecca che troppo spesso lo lascia a bocca asciutta dopo che è capace di portarsi davanti alla porta in modi incredibili. La fascia di capitano la onora con un gol che almeno lo appaga in una serata in cui più volte a bruciato palle gol da non sprecare. Mazzarri ha svelato che ultimamente il Pocho si intrattiene con Lucarelli sul campo d’allenamento per provare le conlcusioni ed affinare la propria freddezza sotto porta. Se non altro la permanenza di Cristiano nel team azzurro potrà avere un senso, non si dirà lo stesso per le presenze in campo del livornese. E’ tornato anche il cecchino Cavani, concreto sotto porta ed ottimo uomo sponda sulla trequarti, dove fraseggia a meraviglia col Pocho e con Pandev, quest’ultimo tornato a cavalcare l’onda, dopo la doppietta alla Juve. Assieme a Dzemaili, è sicuramente l’uomo che può dare alla squadra quello sprint che gli azzurri smarriscono quando la fatica sopraggiunge e i riflessi si appannano. Mazzarri lo ha capito, e stasera ha dato fiducia ad alcuni uomini ricevendo una risposta positiva, convincente e soddsfacente sotto tutti i punti di vista. Un plauso per aver fatto calcare nuovamente il terreno di gioco a Gianluca Grava dopo il lungo infortunio, giusto premio ad uno dei fedelissimi, uomo simbolo di un Napoli anche operaio quando serve, ma sopratutto un personaggio che impersona l’umiltà e lo spirito di sacrificio che risultano fondamentali sotto l’aspetto sportivo, un monito per i giovani calciatori. Si può essere soddisfatti di questa serata, dove il Napoli ha fatto il Napoli, senza penare e senza tentennare, mettendola in porta senza remore alcuna, chiudendo presto i conti con un Lecce alla canna del gas. Meglio di così non poteva andare per una squadra che avrà bisogno di attingere da tutte le risorse possibili per superare l’oscacolo Villarreal mercoledì prossimo, quando ancora una volta ci sarà un appuntamento con la storia, senza dimenticare che il più è stato già fatto, e qualsiasi risultato venga verrà accolto con soddisfazione e gioia, ma il passaggio agli ottavi di Champions sarebbe un biglietto da visita importante per mostrare le credenziali adatte all’elitè del calcio internazionale. Altro che classifiche Fifa e posizioni scalate, qui si parla di notti magiche, di stadi gremiti, di musiche da campioni … qui si parla di alimentare un sogno.

Articolo modificato 4 Dic 2011 - 15:44

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Scritto da
redazione