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Archiviata una settimana che da paradisiaca si è trasformata in infernale per i colori azzurri, ritornano a rincorrersi le voci di mercato sui gioielli di Mazzarri. Si inizia con il pezzo più prezioso del mosaico napoletano Marek Hamsik.

Sul giovane talento slovacco sono puntati, già da tempo, gli occhi delle migliori società sia italiane che straniere. Non è stato mai nascosto l’interesse per il 24enne centrocampista da parte di Inter, Juve e Milan nel nostro paese e Manchester City e Chelsea all’estero. Ma nelle ultime gare del Napoli sugli spalti degli stadi italiani sono stati avvistati gli osservatori di Barcellona e Real Madrid. Il sito d’informazione sportiva spagnolo AS ha fatto notare la presenza di madrilisti e blaugrana a San Siro per la sfida contro il Milan e, lo stesso As, si lancia in un’ipotetica valutazione di Hamsik che al momento si aggira intorno ai 25 milioni di euro.

Ovviamente i giornali e i siti italiani hanno subito riportato la notizia e hanno iniziato a tempestare di domande prima De Laurentiis, poi Bigon ed infine Fassone. Il Presidente azzurro ha già più volte ribadito di non pensare minimamente a cedere i propri punti di forza anche rifiutando delle offerte importanti.

Gli stessi direttore sportivo e direttore generale, quando interpellati, hanno buttato acqua sul fuoco riguardo questo argomento.

Ma se su Hamsik il popolo napoletano è abituato a sentir parlare di cessione su Christian Maggio sono meno preparati. E’ voce di questi giorni che il suo agente, Massimo Briaschi, si aggiri per gli uffici di Castel Volturno per fissare un incontro con i dirigenti azzurri per discutere del futuro del laterale partenopeo. Le ottime prestazioni in campionato e l’essere rientrato nel giro della Nazionale, dopo i mondiali in Sudafrica, hanno fatto salire le quotazione dell’azzurro.

Molto probabilmente Briaschi, nell’incontro che si terrà a fine mese,chiederà un adeguamento dell’ingaggio del suo assistito, che ha un contratto che lo lega per altri due anni al Napoli, sfruttando anche l’interesse per il giocatore da parte del Totthenam. Ad oggi il suo cartellino è valutato per un cifra superiore ai 10 milioni di euro.

Anche per l’altra stella azzurra Edinson Cavani le sirene di mercato si fanno sentire ma alle possibili proposte, si parla di nuovo di Real Madrid e della voglia di Mourinho di averlo con lui, il presidente De Laurentiis ha risposto con una sonora pernacchia. Se per le stelle è normale parlare di mercato per i gregari lo è un po’ di meno.

Primo fra tutti Michele Pazienza il centrocampista incredibilmente rivalutato da Mazzarri che non si è visto prolungare il proprio contratto durante l’ultima finestra di mercato e che, ad oggi, potrebbe lasciare il Napoli a parametro zero. Per lui la voce più ricorrente, anticipata dal quotidiano di Genova il Secolo XIX, lo da già alla corte di Preziosi per il prossimo anno.

Anche per il collega di reparto Walter Gargano, croce e delizia del centrocampo azzurro, si parla di un futuro lontano dal Vesuvio. Anche se un probabile addio di Gargano è legato, non solo dall’arrivo di questo famoso centrocampista dai piedi buoni, ma anche dalla possibilità di riscuotere l’intero cartellino di Yebda dal benefica. Si vocifera anche di un forte interessamento del Villareal per l’uruguagio che potrebbe essere utilizzato come pedina di scambio per arrivare a Borja Valero che ha fatto impazzire gli azzurri nella gara di Europa League.

Ma tutto questo parlare di mercato capita nel momento giusto? Il Napoli deve riprendersi dalle due batoste subite e deve avere come obiettivo quello di mantenere il terzo posto conquistato con forza per poter accedere alla fase a gironi della prossima Champions. Può ancora dire la sua per un’eventuale corsa scudetto, sabato c’è Juve-Milan e un passo falso dei rossoneri con la conseguente vittoria degli azzurri riaccenderebbe i sogni. Forse il parlare di tutti questi movimenti è anche un modo per destabilizzare l’ambiente partenopeo? Forse i media nazionali ancora non si sono riabituati o non vogliono farlo a considerare il Napoli una grande realtà del nostro calcio? Non lo sappiamo. Quello che vogliamo è che la squadra non molli e che lotti fino alla fine per quello che ha conquistato. Per il resto i giocatori passano, le bandiere quasi non esistono e l’unica cosa che rimane indelebile è la maglia azzurra.