Napoli ridimensionato, non basta De Bruyne: la sentenza di Sacchi spiazza

L’ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana si è espresso sulle prospettive delle squadre italiane nella stagione 2025/2026.

Si dice che con il trascorrere del tempo si diventi più buoni ed emotivi, ma questo assunto non sembra essere adatto ad Arrigo Sacchi, 79 anni compiuti ad aprile. Dismessi i panni da allenatore e indossati quelli da opinionista, si è sempre dimostrato particolarmente caustico nei suoi giudizi, che difficilmente hanno risparmiato i principali protagonisti del calcio italiano.

Sacchi: “Il Napoli non è ancora attrezzato”

Il suo ultimo affondo è stato rivolto ai campioni d’Italia in carica. In un articolo scritto per La Gazzetta dello Sport, Sacchi ha analizzato gli scenari che attendono i club del Belpaese nella prossima stagione, soffermandosi in particolare su Napoli e Inter.

A tal proposito, ha voluto dare un suggerimento alle due squadre che soltanto pochi mesi fa si sono contese lo scudetto:

“Mi sento di poter consigliare a Napoli e Inter, che sono i club più attrezzati per il doppio impegno, di concentrarsi soprattutto sul campionato: a mio avviso non sono ancora pronte per lottare ad armi pari con le big del continente e, volendo farlo, rischierebbero di compromettere la corsa in Serie A”.

Per Sacchi, dunque, nessuna delle due società sarebbe in grado di ben figurare in campo europeo, malgrado il recente raggiungimento della finale di Champions League da parte dei nerazzurri.

Sacchi al Napoli: “Pensi a darsi uno stile di gioco”

Nella lunga disamina, non può mancare una feroce critica all’intero sistema calcistico italiano, al quale “mancano soldi e anche idee”. Si spiegano così, per Sacchi, le mancate qualificazioni dell’Italia ai Campionati del mondo e la lunga astinenza di vittorie in Champions League, che dura ormai dal 2010.

Per provare a rilanciare il movimento, è necessario “proporre uno stile di gioco nuovo, moderno, all’altezza delle richieste del pubblico”:

“Se vogliamo tornare a fare la voce grossa in Europa, abbiamo una sola possibilità: puntare sulle idee”.

Il presupposto per dare concretezza a questo proposito è concentrare tutte le energie e le attenzioni sul campionato, vista l’eccessiva disparità di valori con le rivali internazionali. La ricetta di Sacchi è chiara: utilizzare la Serie A come una sorta di laboratorio in cui gettare le basi per i futuri successi in àmbito continentale. Da qui l’accorato invito a “darsi uno stile di gioco” che prescinda dalle giocate dei singoli, non paragonabili ai fuoriclasse delle big europee.