Lukaku sfida Retegui: i numeri che infiammano la Serie A - spazionapoli.it
Numeri da urlo per il centravanti belga tanto voluto da mister Conte: il confronto con Retegui è avvincente
La stagione del Napoli è stata fin qui una corsa senza freni, nonostante un ultimo periodo di tentennamenti. In mezzo a tutto questo, però, c’è una figura che si è alzata con forza, quasi come a voler dire “ci penso io”. Romelu Lukaku, arrivato tra mille dubbi e qualche sopracciglio alzato, oggi è uno dei volti simbolo della rinascita azzurra.
Ci ha messo un po’ ad accendersi, ma ora è impossibile spegnerlo. Quando il pallone scotta, Romelu si fa trovare sempre nel posto giusto. A tal punto da esser celebrato dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, poco dopo il 400esimo gol in carriera.
Numeri alla mano, in Serie A c’è solo un giocatore più incisivo di lui: Mateo Retegui. L’italo-argentino, in forza all’Atalanta, guida la classifica marcatori con 23 gol ed è stato decisivo in 28 azioni da rete (sommando reti e assist).
Il centravanti belga, invece, ne ha timbrate 22: secondo solo al nerazzurro per percentuale realizzativa (23% contro il 29% dell’atalantino). Ma nessuno come lui vince così tanti duelli spalle alla porta, risultando il miglior interprete delle “sponde” in campionato.
Ma c’è un dato che racconta meglio di mille parole la sua evoluzione: per la prima volta in carriera ha raggiunto la doppia cifra di assist in un campionato. Nemmeno nella sua stagione da incorniciare con l’Inter aveva toccato picchi così alti. Non è solo una questione di gol, dunque: è presenza, è sacrificio, è la leadership silenziosa che Conte gli chiedeva ad inizio stagione, vista l’enorme esperienza ad alti livelli. In campo lavora, sgomita, crea spazi. Fa salire la squadra, detta i tempi con maturità. E poi, ovviamente, segna. Tanto, e in maniera decisiva.
Lukaku, oggi, è il cuore pulsante di un Napoli che sogna ancora. Un uomo che ha trasformato le critiche in carburante, la diffidenza in applausi, anche grazie al suo rapporto speciale con Antonio Conte, l’uomo che gli ha svoltato la carriera.
E la sfida con Mateo Retegui, più che una rivalità, è lo specchio di una Serie A che finalmente torna ad avere attaccanti che fanno la differenza. In due modi diversi, con due stili opposti. Ma entrambi terribilmente efficaci.