Dopo queste prime settimane in azzurro, il centrocampista spagnolo Fabian Ruiz sembra essere già entrato nelle grazie dei tifosi partenopei, e sull’edizione odierna de La Repubblica si racconta ai microfoni:
Cosa sa del Napoli, Fabián?
«Che nello scorso campionato ha sfiorato lo scudetto, che la società è affidabile e in crescita, che farò parte di una squadra forte e che il mio tecnico sarà Carlo Ancelotti».
Già, Ancelotti: con lui in panchina il Napoli è diventato ancora più attraente?
«Ancelotti è uno dei migliori tecnici del mondo, ha vinto dappertutto e rappresenta di conseguenza anche una garanzia, perché allena solo le squadre top. L’opportunità di lavorare con lui ha rafforzato la mia decisione di venire al Napoli ».
La stimola anche l’idea di sfidare di nuovo Cristiano Ronaldo?
«CR7 proviene da un altro pianeta, come Messi. Io ho appena iniziato la mia strada e devo solo continuare a crescere, con l’aiuto del Napoli e dei miei nuovi compagni. Mi stanno dando una bella mano i miei connazionali, Albiol e Callejon. È stato duro il rito di iniziazione, quando mi hanno messo in mano un microfono e ho dovuto cantare davanti a tutti Felices los 4, di Maluma, vincendo la mia timidezza. Ma ho trovato un gruppo unito e con tanti campioni, sono certo che lotteremo alla pari con ogni avversario».
Anche con la Juve di Ronaldo?
Ci racconti di quella volta al Bernabeu.
«Era il 20 settembre dell’anno scorso, chi se lo dimentica. Vincemmo noi del Betis per 1-0, in casa della squadra migliore del mondo. Il Real aveva in campo tutti i suoi campioni, non solo Ronaldo, ma quella volta la nostra organizzazione fece la differenza».
Sa che il Napoli iniziò a seguirla proprio dopo quella partita?
«So che mi hanno riempito di attenzioni e che mi hanno voluto più di tutti. Ora tocca a me ripagare la stima del Napoli».
Da ragazzino la chiamavano il “Messi di Los Palacios”
Adesso è un corazziere di un metro e novanta e ha arretrato il suo raggio d’azione.
Ancelotti l’ha infatti già messa alla prova in tutte le posizioni: a destra, sinistra e un paio di volte anche da regista.
«Nel Napoli c’è tanta concorrenza, soprattutto a centrocampo. Dovrò dare il meglio di me, per essere all’altezza di giocatori come Hamsik, Zielinski, Allan, Diawara…».
Prima dovrà ambientarsi, però: quanto tempo le servirà?
L’aspetta il San Paolo.
«Non vedo l’ora, ho visto e sentito alla tv l’urlo dei tifosi del Napoli nelle notti della Champions: impressionante. Per me sarà il debutto tra i grandi d’Europa, ma non avverto le pressioni e non sono cambiato diventando un calciatore professionista. Ero e resto semplicemente Fabián, il nome di battesimo che porterò sulla mia maglia con il numero 8. Lo stesso di Iniesta? Macché, purtroppo il 6 era già di Mario Rui…».
Articolo modificato 28 Lug 2018 - 12:54 12:54