Cala il sipario sulla Coppa Italia, scendono i titoli di coda su tante belle storie che sarebbero diventate indimenticabili se solo quel destro a giro di Jovetic fosse sceso un po’ più tardi. L’Inter sbanca il San Paolo: lo fa con forza, poca eleganza, e pure fortuna. Il Napoli si arrende alla sorte, poi a se stessa: perché nel rialzarsi ha finito per sbattere la testa. E l’espulsione di Mertens grida ancora vendetta, specialmente in questo senso.
Eppure gli azzurri abbandonano il terreno del San Paolo con una verità ben precisa in tasca: non era questa, la migliore versione di sé. Perché dal solito pressing alto misto al fraseggio, il Napoli visto contro i nerazzurri s’è mostrato di tutt’altra pasta. Manco a dirlo: pure scadente. Tranquilli, comunque: sarà una sconfitta che aiuterà. Perché ogni trionfo ha il suo attimo catartico che si rispetti, e questo per Sarri può essere una sorta di momento di semplice svolta. E per tre motivi…
#1 PIEDI PER TERRA
#2 TESTA AL MERCATO
Chissà, forse Giuntoli ci starà pensando sul serio. Il solo Grassi – più un ipotetico difensore centrale – potrebbe non bastare. E allora la sconfitta con l’Inter diventa quasi indicativa: a dieci giorni dalla chiusura del mercato, il Napoli ha palesato difficoltà e coperta corta. E tocca reagire, e farlo alla svelta. Magari senza soluzioni estreme, semmai ragionando e scandagliando opportunità: da Barba a Soriano (Inter a parte, ancora), serve darsi una mossa per non restare indietro. Il tempo passa, i rimorsi restano. E sanno far male.
#3 UN PENSIERO IN MENO?
Cristiano Corbo
Articolo modificato 20 Gen 2016 - 02:35 02:35