Il Napoli è musica e mi piace pensare che ieri sera abbia dedicato il suo canto vittorioso a Pino Daniele. Il suo calcio modulato su un tema tattico limpido e elaborato insieme – soprattutto – quando cede al narcisismo – è novità da studio, sviluppo italico dell’idea di Guardiola cui Sarri ha aggiunto un ritmo da tammuriata rock, Capuano style. Tikitaka rock. Il primo quarto d’ora -, concluso in gol da una magía di Insigne dopo un doppio tocco di sinistro di Higuaìn e Callejon, azione inedita partorita dalla fantasia di Sarri – merita di essere estrapolato dal contesto dei 90’ che assalto dopo assalto hanno poi offerto una partita bella e difficile perché il Torino, bontà sua, non ha accettato di fare lo sparring partner dei campioni ma ci ha messo rabbia e determinazione. Un calcio cosí respinge l’avvilente adorazione della pedata altrui, spagnola o inglese che sia. Avete visto come s’è spenta a Madrid l’albagía di Benitez, vittima di un campionato dove il titolo se lo giocano in due; avrete anche scoperto, grazie alla pay tv natalizia,
Italo Cucci per Il Roma
Articolo modificato 7 Gen 2016 - 18:05 18:05