Si ricomincia da oggi. Da un tranquillo e freddo lunedì, da un nuovo equilibrato inizio. Senza dimenticare i fasti di un passato recente e gli errori di sole due lune fa. Impossibile voltare pagina senza ripensare agli estremi di una stagione ancora troppo altalenante, com’è forse normale che sia. Impossibile vincere tutte le partite, fisiologico fermarsi in trasferta e contro squadre motivate per la conquista della salvezza o magari per il coronamento di un piccolo sogno europeo. La continuità il Napoli l’ha trovata nelle otto vittorie nelle nove gare disputate da Doha al “Barbera”, così come la compattezza d’intenti e la maturità di un gruppo che conosce bene le sue potenzialità, i suoi limiti ed i punti deboli sui quali lavorare.
IL TOUR DE FORCE. Non c’è tempo per perdersi in sterili disfattismi anche perché il tour de force è già ufficialmente iniziato. Da giovedì si giocherà due volte a settimana fino ai primi di marzo, tra campionato, Europa League e Coppa Italia, affrontando buona parte delle avversarie più in forma. Il riscatto è infatti dietro l’angolo e bello ardito: si tratta del Trabzonspor che aspetterà in Turchia il Napoli per il match di andata di Europa, ghiotta occasione da non sprecare per disputare poi più serenamente il match di ritorno. Competizione sicuramente da non sottovalutare anche perchè non solo manca da tempo in bacheca ma regalerebbe anche un posto automatico alla prossima Champions. E scusate se è poco. Poi, il lunedì seguente ci si rituffa in campionato, all’esame “San Paolo”: arriverà il Sassuolo, altra prova del nove per riconfermarsi grandi. Sin prisa y sin pausa, così come dice Rafa.
LE SCELTE. Molto dipenderà quindi da giovedì e dalle scelte di Benitez. Il riscatto passa per i titolarissimi ma anche per qualche novità. Spazio a Koulibaly, Gabbiadini, Mertens, Andujar e Gargano, in attesa di rivoluzionare ancora un po’ l’undici titolare contro il Sassuolo in campionato, quando mancherà Higuain per squalifica. Duvan scalpita, pronto a riprendersi il suo Napoli e trascinare i compagni, con un diktat che ormai appartiene a tutti: serenità, compattezza, lavoro e qualità per tornare a correre ed a vincere. Perché Palermo è stato solo un passo falso e come tale deve essere interpretato.
Alessia Bartiromo
Articolo modificato 16 Feb 2015 - 01:30 01:30