Da Bilbao a Nizza: le parole di Sarri sanno di rivoluzione

Era un caldo agosto nel “lontano” 2014. Il Napoli aveva concluso la stagione precedente al terzo posto. L’incubo dei preliminari di Champions League era diventato realtà. L’allenatore era Rafa Benitez, agli azzurri ha regalato tanto. Ben due trofei: TIM Cup e Supercoppa italiana ma quell’estate non fu la sua migliore estate.

TRAGEDIA DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

I partenopei dovevano sconfiggere l’Atletico Bilbao per accedere alla più importante competizione europea. In gioco c’erano il prestigio, tanti soldi e una campagna acquisti ancora da completare. Sulla carta il Napoli partiva favorito. Grandi campioni erano arrivati con lo spagnolo: Higuain, Albiol, Callejon arricchivano la rosa, sembrava una partita come tante. Invece il Napoli fu sconfitto e subì la “retrocessione” in Europa League. Oggi è di nuovo una calda giornata di agosto. Sono passati tre anni e cambiate tante cose. Rafael Benitez non c’è più, al suo posto c’è un “uomo nuovo”: Maurizio Sarri. Anche per lui prima esperienza nei preliminari di Champions League. Questa volta però le premesse sono ottime: una partita di andata vinta 2-0 concede buone sensazioni a società e tifosi. La svolta però che sembra marcare la differenza tra oggi e tre anni fa sono le parole del “condottiero” azzurro.

NESSUNO SPAZIO PER IL FALLIMENTO

Tre anni fa l’attuale allenatore del Newcastle United disse nella conferenza pre-partita: “Se entriamo in Champions League sarà bello e spettacolare ma se non ce la facciamo non sarà una tragedia“. Parole che sapevano di paura, che non davano convinzione al gruppo. Parole funeste che divennero realtà nella “tragica” notte di Bilbao. Oggi la musica è cambiata. Maurizio Sarri nella conferenza stampa in Francia in attesa di incontrare il Nizza ha messo subito in chiaro le cose. “Dobbiamo dimenticare il risultato dell’andata. Dobbiamo pensarla come una partita secca. La richiesta alla squadra è quella di portare a casa il risultato domani“. Parole diverse che sanno di sfida. Sarri non ha vinto né Champions League ne Coppa Uefa/Europa League come il suo collega, ma ha le idee ben chiare. Non esiste spazio per immaginare solamente la possibilità che si possa perdere e non accedere alla Champions League. L’unico risultato accettabile è la vittoria. Se tre anni fa perdere “non era una tragedia“, ora la parola sconfitta non viene neanche pronunciata.

 

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