Andrea Rinaldi non ce l’ha fatta: si è spento a 20 anni

Andrea Rinaldi – Lutto nel mondo del calcio: è morto Andrea Rinaldi, ex Primavera dell’Atalanta e attuale calciatore del Legnano, squadra militante nella Serie D italiana.

Un colpo al cuore per lo sport, in particolar modo per il calcio, che in questi giorni vive momenti importanti per quanto riguarda la ripresa del campionato.

Il classe 2000 ha lottato per tre giorni dopo un’aneurisma cerebrale, avuto mentre si allenava a casa, ma non ce l’ha fatta. A dare l’annuncio è stata la sua società.

Andrea Rinaldi, la carriera

Una carriera breve per Rinaldi. Nato a Carate Brianza il 23 giugno 2000, era un centrocampista centrale, cresciuto nelle file dell’Atalanta. Negli ultimi anni è stato girato in prestito varie volte, all’Imolese, al Mezzolara e come dicevamo prima, al Legnano.

Giovane di prospettiva, aveva il sogno di giocare in Serie A, come tutti i ragazzi della sua età. In questa stagione aveva siglato anche un goal nelle 23 gare giocate con la squadra lombarda.

Il comunicato del Legnano

Andrea Rinaldi
Il Tweet del Legnano

Attraverso il sito ufficiale, il Legnano ha scritto un comunicato per la morte del calciatore:

“L’Ac Legnano, il mondo lilla, la città e l’intero universo calcistico a tutti i livelli oggi vivono uno dei loro giorni più sconvolgenti. Andrea Rinaldi, il nostro guerriero, ci ha lasciato. Un aneurisma l’ha strappato alla vita a 20 anni non ancora compiuti, nel fiore degli anni, con una vita davanti e con una carriera che prometteva traguardi luminosi. Una tragedia improvvisa e sconvolgente, impossibile anche solo da immaginare.

Andrea ha lottato per tre giorni dopo il malore che l’ha colpito. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. Potremmo scrivere pagine e pagine per raccontare chi era questo ragazzo d’oro, esemplare nella vita e nel gioco. Mai una parola o un tono fuori posto, mai una protesta e una polemica, sempre e solo correttezza, impegno, educazione e rispetto. Valori trasmessi da una famiglia magnifica attorno a cui tutti dobbiamo stringerci per cercare di infondere coraggio e forza davanti a qualcosa di troppo abnorme per essere accettato, elaborato e compreso in termini razionali.

‘Andrea arrivava agli allenamenti e per prima cosa veniva a salutarmi – Il ricordo del presidente Giovanni Munafò – Questo è un ricordo che porterò nel cuore. Un ragazzo straordinario, un esempio per tutti. A nome della società esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia; siamo sicuri che Andrea da lassù potrà essere il solito guerriero di sempre, che lottava in mezzo al campo per dare una gioia ai tifosi di Legnano’.

Ora può sembrare l’ultima delle cose ricordare la sua carriera di calciatore, ma crediamo che lui voglia essere ricordato dai tifosi proprio per quello che ha mostrato in campo: cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, dove ha fatto l’intera trafila, ha giocato nel Mezzolara in D, esordendo nell’imolese in C. Quindi l’arrivo al Legnano, dove in un anno ha giocato da mezzala mostrando una rapidità e un dinamismo che sconcertavano le difese avversarie. Un motorino di centrocampo immarcabile. Tutti ricorderemo il goal che segnò a dicembre nella sua nativa Carate e che regalò una vittoria fondamentale al Legnano.

Vogliamo ricordarti così Andrea e non dirti addio: corri e gioca lassù per il tuo Legnano, ti avremo sempre nei nostri cuori”.

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