Diego Armando Maradona, leggenda del calcio mondiale, saluta i tifosi durante una partita del Gimnasia La Plata.
Non solo un fuoriclasse in campo, ma anche un uomo capace di vedere la fragilità degli altri. È l’immagine che emerge dal racconto di Mariana Copland, una donna argentina che nel 2007 visse un momento drammatico della propria vita. In clinica per curare una depressione, incontrò Diego Armando Maradona, ricoverato nello stesso centro per combattere l’alcolismo. Da quell’incontro nacque un legame umano che le avrebbe letteralmente salvato la vita.
“Dopo una crisi mi svegliai con metà del corpo in paralisi. Eravamo in una clinica: lui per alcolismo, io ero depressa.”
Fu in quei giorni che Diego decise di avvicinarsi a lei, notando il suo stato di sofferenza.
“Dopo tre giorni, i medici accorsero per calmarmi ancora. Diego fece scudo e si piazzò davanti dicendo: ‘Non con la ragazza’.”
Un gesto che lasciò tutti senza parole: Maradona prese le difese della giovane, chiedendo ai medici di cambiare i farmaci e di contattare la famiglia per riportarla a casa.
“Un giorno mi chiese un foglio. La mia crisi era partita da un fidanzato. Scrisse: ‘Sei un burattino’. E mi disse di darglielo senza paura.”
Da quel gesto, la ragazza trovò la forza di reagire. Maradona non si limitò a proteggerla:
“Si fece portare il telefono e chiamò mia mamma per darle conforto.”
Con parole semplici, le restituì dignità e speranza.
Dopo quell’episodio, la stessa Mariana ha raccontato che Diego aveva riconosciuto in lei una fragilità simile alla sua. Lo definì un uomo “capace di proteggere chi non sapeva più farlo da solo”.
“Nel 2007 Maradona mi ha salvato la vita.”
Non con un gol o un trofeo, ma con un gesto umano, profondo, di empatia. Un racconto che oggi commuove Napoli e il mondo intero, ricordando chi era davvero Diego: non solo un genio del calcio, ma un uomo che sapeva prendersi cura degli altri.
Articolo modificato 1 Nov 2025 - 13:14 13:14