ESCLUSIVA – Santorelli, l’uomo che ha “scoperto” Gaetano: “Che gioia l’esordio. Con noi giocava anche in porta…”

“Eravamo a casa alla tv ed abbiamo gioito al suo ingresso. Ma ce l’aspettavamo, questo esordio era nell’aria da tempo”. Gerardo Santorelli parla con ammirazione, rispetto, anche molta emozione. Parla di Gianluca Gaetano come di un figlio acquisito, una parte importante del passato da dirigente appassionato di calcio. Ha visto “nascere” e soprattutto crescere il suo talento, l’ha visto farsi le ossa altrove e portare avanti l’amore per il gioco. “Quando è arrivato da noi era veramente un bambino. Siamo nati come società Asd Future Boys nel 1987, ne abbiamo visti tanti di tesserati”, ci racconta tra i più classici degli amarcord. “Sia Gianluca che il fratello Felice (più grande di lui ndr) sono arrivati da noi bambini. Gianluca aveva 5 anni, ma già si intuiva tutto l’amore per il calcio. È cresciuto con noi e con il nostro staff che ringrazio per quanto fatto in questi anni di lavoro. Era un furbo, gli piaceva stare a guardare quelli più grandi quando finiva allenamento ed era un piacere farlo giocare anche con loro”.

Un talento non da scoprire, perché che Gianluca Gaetano potesse arrivare in alto si percepiva già in quegli anni. “Il Napoli mi conosceva già e conosceva già la nostra società quando venne a prendere Gaetano, avevano avuto Felice nelle loro giovanili ed avevano capito da tempo le sue qualità e dove poteva arrivare”, racconta ai microfoni di SpazioNapoli Santorelli che in questa stagione ha ceduto al club azzurro anche Rita Napolitano, calciatrice classe 2004 che va a rinforzare il progetto femminile del Napoli e testimonia l’ottimo lavoro svolto dalla Asd Future Boys. L’esordio a Ferrara, poi il colpo al cuore per la scomparsa improvvisa di Nonna Carmela. “Sono stato vicinissimo a lui in queste ore. È ovviamente dispiaciuto per quanto accaduto, hanno una famiglia molto legata tra di loro quindi è stato un duro colpo per tutti. Ci siamo salutati e abbiamo parlato un po’, come accade in queste circostanze. Mi ha promesso che sarebbe passato al campo per salutarci tutti. Mi ha fatto molto piacere vedere una rappresentanza del Napoli al funerale, c’erano Grava e Caffarelli, è un bel gesto di sensibilità”.

Un esordio che, però, non può essere punto d’arrivo, ma di partenza. “Non sono in grado di dare consigli in situazioni del genere, ci sono persone sicuramente più adatte di me”, continua Santorelli. “È ancora giovanissimo, me lo ricordo abituato a giocare in tutti i ruoli perché amava essere il leader di ogni squadra e non voleva mai perdere. Giocava anche in porta pur di non perdere, ed era bravo anche lì”, ammette con un sorriso. “Può arrivare lontanissimo perché ha la serietà giusta ed una famiglia compatta alle spalle che gli sta vicino sempre. Se non fosse stato capace di avere questa umiltà oggi non sarebbe arrivato ad esordire in Serie A. Ci sono persone perbene che l’hanno guidato bene, noi abbiamo saputo farlo crescere ed è per noi una bellissima soddisfazione. Avere a che fare coi giovani calciatori oggi non è facile, ci si distrae troppo e crescono tutti molto più lentamente. Se solo ci divertissimo in campo, cresceremmo tutti di più. Ma serve pazienza e i risultati arriveranno”.

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A cura di Gennaro Arpaia

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